20 mar 2019

LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING CHE RIDUCE LA CRESCITA E SOLLECITA LO SPREAD.



Nessuno che analizza i conti pubblici del nostro Paese ed i dati di crescita.. si pone la domanda sulla fine del Quantitative Easing. Uno strumento che ha sicuramente dato forza ai governi precedenti.. ed in mancanza del quale oggi...si riduce la crescita di tutti i paesi della UE.

di vincenzo cacopardo


Quando si valuta l'andamento dello spread non si puo' non tener conto del fattore QE. Ma cos'è il QE che la Bce di Draghi ha avviato nel marzo 2015? 
E' un particolare strumento di politica monetaria: Le banche centrali solitamente, in condizioni normali, tengono sotto controllo l'inflazione con il rialzo e il ribasso dei tassi d’interessi.

Letteralmente significa “alleggerimento quantitativo” ed è un meccanismo finanziario di immissione del denaro pubblico con lo scopo di ampliare la quantità di moneta in circolazione in modo da stimolare l'economia.
Oltre alla spinta all'economia..in questi anni...il QE ha avuto effetti positivi anche sulle borse, ma è di sicuro uno strumento che può sollecitare l'andamento dello spread.. Inoltre, avendo un po' più soldi a disposizione, grazie al rivalutarsi delle loro attività finanziarie, i consumatori sono stati spinti a spendere di più, limitando ogni rischio di deflazione generata dalla crisi.

Quando il Qe valeva 80 miliardi di acquisti mensili, la Bce e la Banca d'Italia compravano fino ai 12 miliardi al mese di BTP, poi gli acquisti sono passati a 60 miliardi.. e con la fine del 2018 sono cessati. Naturalmente..essendo ormai finiti..solo i governi precedenti ne hanno potuto beneficiare.

C'è chi afferma che la fine del Qe non è la fine del mondo...ma è un inizio del ritorno a un mondo finanziario più naturale...e che la sua fine non significa che la deflazione sia stata sconfitta, ma che la crescita dell'economia non ha più bisogno di un sostegno straordinario del grosso compratore. Tuttavia è chiaro che la sua mancanza non può aiutare alla stessa maniera una crescita come avvenuto durante il governo di Renzi e Gentiloni.

La Bce oggi non immette più nuova liquidità, e continua a reinvestire quella esistente utilizzando i soldi rimborsatigli dagli stati europei alla scadenza dei titoli, per comprare altri bond sul mercato...Insomma.. finito il QE, la Bce ha promesso di mantenere un altro diverso impegno decidendo di acquistare sul mercato secondario i titoli di Stato in vita restanti tra 1 e 3 anni di ogni Paese che ne chiede aiuto. In cambio degli acquisti da parte della Bce, lo Stato che chiede assistenza.. si deve, però, impegnare a ristabilire la sostenibilità del suo debito pubblico, mantenendo una disciplina sui conti pubblici, ed a collaborare attraverso riforme strutturali di sostegno alla crescita.

Naturalmente se lo Stato non rispetta tali impegni, la Bce può sospendendere di comprare. Tutto questo resta perciò valutato dalla stessa BCE secondo i suoi parametri e non propriamente sui bisogni di una politica indicata dai governi ed i loro cittadini.

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