30 set 2019

INCOMPRENSIBILI CONTRADDITTORIE RIFORME DI UN MOVIMENTO NATO PER INNOVARE



di vincenzo cacopardo

La percezione è che per i simpatizzanti del Movimento 5 stelle non pare esservi via di mezzo: O si è con loro o contro di loro! Una piattaforma decide per tutti senza prendere in considerazioni alternative diverse più logiche e corrette..Questa pare 
essere la loro restrittiva
democrazia diretta che costringe il pensiero e non aiuta le idee! Ma la politica e ben altra cosa!
Sempre più difficile..perciò..comprendere alcune scelte di un Movimento che incoerentemente si dichiara post ideologico e nato per cambiare, il quale insiste su proposte che risultano supportate dalla prevalente motivazione di un pervicace ed ossessivo moralismo che ostacola la logica di un buon funzionamento. .
Tralasciando la dibattuta questione del vincolo di mandato..sul quale si e' già discusso abbondantemente il questo blog criticando il senso di uno stravolgimento dell'art 67 della Costituzione. 

-Il ridimensionamento dei parlamentari con un taglio di 340 di loro in realtà tende a sguarnire il territorio della loro fondamentale presenza e viene proposto quasi come una forzatura : Un territorio che non può mai sfuggire ad una costante presenza politica...
D'altronde anche Renzi (sebbene in modo diverso) avrebbe voluto porne un limite attraverso la sua riforma che fu clamorosamente bocciata. Anche la riforma desiderata dei pentastellati mira a restringere e semplificare ostacolando ancor più il dialogo e non potrà mai essere formulata senza la ricerca di una legge elettorale da predisporre prima. Se poi un limite si deve porre.. non e' proprio quello del numero delle presenze...ma quello relativo all'alto compenso!.

-Un altro incomprensibile provvedimento condiviso da chi guida il Movimento 5 stelle e' sempre stato quello relativo al finanziamento dei Partiti: Una scelta in netta contraddizione con un equilibrato funzionamento della democrazia.. poiché continua ad aprire al privatismo politico dei ricchi e dei potenti..malgrado le normative cerchino di limitarlo... Potrebbe apparire perciò una incoerenza bella e buona rispetto ad una organizzazione che ha sempre dichiarato che uno vale uno (in tal modo..il ricco e potente finirà sempre col comprare il consenso del più debole)...Si sarebbe dovuto ricercare la possibilità di mantenere un finanziamento pubblico più limitato e controllato da una mano pubblica sicura.

-Altra incongruenza è quella relativa al mantenimento di più ruoli :Quelli relativi alle figure politiche di Partito e parlamentare compromessa con quella governativa: Qualcosa che non mette in evidenza un vero cambiamento, ma che al contrario condanna le scelte politiche in un cumulo di accesi conflitti.
Nonostante ogni buon proposito...il peso dei due ruoli costantemente portati da Di Maio finisce col rendere la sua figura conflittuale...e non solleva il compito principale di un leader di un Movimento politico da equivoci e complicanze in fase di esecutivo (Anche qui esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia.)

Dove sta dunque il cambiamento?
Eppure in tanti... quando sono andati al voto..avevano sperato in un superamento di alcune regole democratiche che potessero offrire maggiore dialogo parlamentare eliminando i conflitti: Se per dare inizio ad una rottura del sistema si è dovuto sottostare a direttive alquanto rigide all'interno dell'organizzazione..per la ricerca di un cambiamento sembrava più che naturale che un dialogo si sarebbe dovuto approfondire preventivamente: Che dialogo potrà mai supportare una asettica piattaforma sulla quale si chiede un si o un no?

In quanto al regolamento: Le reiterate violazioni al codice etico del Movimento non sembrano per nulla appropriate poiché votare senza la conoscenza esatta del contenuto di un argomento non può essere rapportato ad una questione di etica, ma semmai di coscienza. Un regolamento forzato non può avere alcuna relazione con un'etica, ma forse solo con i principi assoluti del suo testo. Se inoltre su alcuni principi non si è mai veramente discusso preventivamente..certe motivate e ragionevoli prese di posizioni di qualche parlamentare risultano più che ovvie.

La questione politica odierna è proprio quella che vede oggi una mancanza di equilibrio fra i due ruoli: quello parlamentare e quello esecutivo.. sempre più tendenti a schiacciare e limitare il ruolo del primo: Purtroppo in questo Movimento... che ha ottenuto un certo risultato di rottura sul vecchio sistema..non si è dibattuto al suo interno nella giusta maniera e, nel modo di procedere, si è giunti alla pretesa di un voto compatto su leggi e manovre pilotate dall'esecutivo e fatte scivolare a pioggia sul Parlamento con l'ordine preciso di votarle. (Esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia). Un punto sul quale mal si concilia l'ottimo discorso del presidente della Camera Fico nel giorno del suo insediamento dedicato al ruolo della sua Aula.. e che non ha alcun riscontro con il cambiamento che in realtà il Movimento ricercava.

Certe scelte ..oltre ad essere contraddittorie rispetto ad un funzionamento..non possono di certo aiutare un fluido processo politico di innovazione della stessa organizzazione. Da questi punti si percepisce ancora di più l'importanza di chi si assume una responsabilità su un voto parlamentare.. ed appare ancora manifesto come si tenda ad operare azzardando la parola “cambiamento”... senza nemmeno ricercare le fondamentali regole per far funzionare una democrazia libera attraverso soluzioni innovative più logiche e meno compromesse.

Capisco che questi temi per alcuni miei lettori non proprio del mestiere possano risultare poco comprensibili, ma purtroppo sono strettamente legati alla base dell'ordinamento politico ed anche collegati alla parola “cambiamento” di cui tanti ci si riempiono la bocca: Cambiamento.. che non vuol dire per nulla se si toglie voce a chi non la pensa come te.










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