7 nov 2019

L'AFFARE ILVA..TRA BONIFICA E LICENZIAMENTI



Per decenni a Taranto l'Ilva inquinava e la gente moriva! In tanti hanno sempre trascurato il problema. L'Ilva è sempre stata una fabbrica illegale nell'ambito ambientale. Ha procurato lavoro, ma anche una lunga serie di morti.
di vincenzo cacopardo

Bisogna dare atto al Movimento 5 stelle che è stato il primo ad affrontare seriamente il problema trovando un acquirente che l'avrebbe gestita prendendosi carico del risanamento dell'area. All'uopo si era deciso di mettere nell'accordo con la nuova società indiana Mittal uno scudo per tutto quello che sarebbe venuto a galla nel momento di affrontare la bonifica. Un accordo che sembrava promettente sia per il mantenimento dei posti di lavoro che per le soluzioni ambientali, ma che col tempo ha messo in luce l'improvvisazione di qualcuno che ha dimostrato incapacità nel portare avanti una già difficile trattativa.

La Mittal, nuova acquirente, non è mai sembrata veramente convinta sull'affare avendo firmato un contratto di affitto transitorio per poi procedere all'acquisto. Ciò che poi è avvenuto successivamente ha posto di certo ulteriori perplessità alla stessa società acquirente. Di fatto il governo Conte 1 ( con una decisione di cui lo stesso Di Maio si è sempre vantato).. togliendo le clausole previste dallo 'scudo' ...ha dato adito alla Mittal di poter recedere dal contratto...poichè quella clausola era limitata decisamente alla definizione dello stesso contratto. 

Come in tanti sanno le clausole di recesso sono importantissime per la decisione di potervi recedere se vi si trovano le motivazioni convincenti.. e la motivazione in questo caso è stata proprio quella di togliere lo scudo penale. Nel momento attuale quindi non v'è dubbio che la Mittal possiede una motivazione più che giustificabile per recedere. Per diritto: Venendo a mancare la clausola..si impugna il contratto e si recede.

La Mittal possiede adesso l'arma legale per poter porre nuove condizioni riscrivendo un nuovo contratto o andarsene. Si suppone che le nuove condizioni possano portare al licenziamento di migliaia di operai. Di certo l'atteggiamento del nostro Premier adesso dovrebbe essere di grande responsabilità non alzando i toni e ponendosi nei riguardi della azienda indiana con molta cautela.In questa storia vi sono di certo diverse interpretazioni e prese di posizioni che potremmo persino definire dicotomiche: quelle a difesa dell'inquinamento e quelle a difesa dei posti di lavoro. Tuttavia rimane una storia condotta con imprudenza e poca competenza ..persino nell'ambito politico di un Paese fino a poco tempo fa irresponsabile di un inquinamento in una zona del Sud che avrebbe bisogno di ben altre infrastrutture e che ha dormito per decenni.

Rimane comunque incomprensibile il gesto di togliere di colpo uno “scudo” per la bonifica in un delicato contratto quando si poteva operare dialetticamente e con maggiore impegno con la ditta acquirente dandole oggi l'opportunità di sciogliere il contratto o di rimodularlo a suo favore creando grossi problemi ai lavoratori e all'indotto. Incomprensibile anche l'idea che si possa nazionalizzare l'ILVA come nel passato.




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