Perdenti fondamentalismi
La storia ci insegna, anche se mai abbastanza,
la esiguità dottrinale e pratica, talvolta anche temporale, di ogni movimento
politico i cui fondamenti ideologici siano ispirati e diffusamente pervasi da
ricorrente ed incessante esecrazione, anche personalizzata, dell’avversario
concettuale. L’irrazionale sconfinamento di una più che mai consistente parte
della scienza politica contemporanea verso sterili fondamentalismi di
contingente effetto consensuale, ma di scarsa tenuta intellettuale, è
caratterizzato da un percorso dalle tappe ben definite e quindi puntualmente
prevedibili prima e constatabili poi. La tendenza , ampia, comune ed abituale a
non cercare una precisa identità da proporre ma piuttosto di enfatizzare e
manipolare in senso negativo quella dell’altro competitore configura nettamente
una estesa decadenza della qualità del confronto, con particolare riferimento
alla correità, in questo processo, di un uso improprio di alcuni mezzi di
comunicazione di massa disponibili in maniera direttamente proporzionale alle
risorse economiche di una sola o di più parti. Ecco allora come, anche se in
tempi di evoluzione diversi, il berlusconismo ed il dipietrismo, eloquenti
emblemi di un fondamentalismo che qui riteniamo di potere definire quanto meno
paradossale perché intrinseco alla presunta peculiarità dell’”altro” da cui
abborrire, si avviano ad occupare soltanto la storia, lasciando eredi più o meno
autorevoli contestatori dei “maestri” . E così sarà anche per il “grillismo”,
ma anche per ogni altro soggetto politico che sulla mera critica non costruttiva
o sulla rottamazione dell’opponente impernierà la sua missione sulla “res
publica”.
Paolo Speciale
Sebbene, in via di massima, posso essere daccordo con lei...mi permetto di dissentire sulla generilazzione dei soggetti...Anche perchè, in questo campo...nulla è paragonabile. Io credo che il primo passo per poter costruire il nuovo, sia proprio quello di non costruire, anzi di distruggere il vecchio....sebbene sia più che certo che servano, conseguentemente, le idee per innovare e costruire....
RispondiEliminaIo sono speranzoso..ed è per questo che mi diletto con la ricerca delle teorie nel campo..
Bisogna partire proprio dalle teorie per arrivare alla pratica...così come non vi potranno mai essere teorie senza le idee che le spingano...indispensabile anche la demolizione del vecchio che può solo ostacolarle con la forza di un pragmatismo costruito sulla realtà di un sistema incancrenito...