La presenza di Monti al vertice PPE di Bruxelles fa molto
pensare!…Sembrerebbe, infatti, che, l’invito del presidente dei Popolari
europei Wilfrid Martens, sia stato organizzato col presupposto di suggerirgli
di ricandidarsi a premier della nostra Nazione in nome di un antipopulismo o
meglio di un chiaro europeismo. In questa percorso, Monti, dovrebbe guidare una
coalizione dei moderati compreso il Carroccio.
Al di là del fatto che il professore Monti è stato nominato
dal presidente della Repubblica, senatore a vita, sicuramente per i meriti che
non gli mancano, ma specificatamente per
poter dare più forza politica ad un progetto che doveva coinvolgere il nostro Paese
in un preciso piano di risanamento, all’uopo sarebbe necessario poter
commentare sull’operato di tali senatori, promuovendo una critica del professor
Francesco Paterniti: “La partecipazione di tali senatori alla vita
politico-parlamentare sarebbe configurabile più correttamente ove gli stessi
limitassero la loro attività ad un contributo propositivo di idee e di
riflessione in relazione ai campi in cui si sono distinti con la loro precedente
attività. L'organo da cui ripetono la loro legittimazione ed i titoli che
giustificano la loro presenza nel Senato repubblicano suggeriscono, quindi, una
partecipazione più istituzionale che politica. In quest'ottica, «il buon gusto
costituzionale dovrebbe consigliare loro di astenersi da forme di milizia
attiva, dalla così detta "politica calda".
Abbiamo visto il professore Mario Monti, impegnarsi, su richiesta
del Capo dello Stato, nel risollevare le sorti del nostro Paese e ricevere una
sorta di promozione con la nomina di senatore a vita, ma adesso,… ove si proponesse
candidato a Premier,… possiamo davvero non intuire un’intenzione proiettata
verso una “politica calda”?
Si potrà rispondere che, ove Monti si presentasse,.. sarebbe
eletto attraverso un suffragio e quindi verrebbero a giustificarsi le supposte
forme di “milizia attiva” ma, un certo aspetto deontologico, lo vedrebbe esposto
in senso conflittuale e qualora dovesse riassumere un potere esecutivo promosso
dal voto popolare,..sarebbe opportuno decadesse da senatore a vita…. Alla saggezza del nostro Capo dello Stato
lasciamo l’ardua sentenza..
Ma di certo l’odierna indebita ingerenza… che potremmo anche
definire imbarazzante.. dei capi di Stato e dei Premier europei, lascia
assai perplessi: Anche se poste come una speranza di poter rivedere Monti
a palazzo Chigi, di per sé, queste richieste, suonano come una sorta di ricatto
e sembrano obbligare le nostre primarie istituzioni. Josè Barroso, sommessamente, ricorda l'importanza di un Italia stabile,.. facendo intuire il bisogno di una figura come Monti, Hollande si associa stigmatizzando che Monti ha contribuito al risanamento ..e quando poi, Joseph
Daul, capogruppo del PPE, in tono inspiegabilmente duro ed ai limiti dell’ipocrisia, chiede di rispettare le regole
dei padri fondatori dell’Europa…allora, si intuisce come il tutto, non può che
essere posto a beneficio di interessi che vanno oltre la pura politica e
toccano i mercati finanziari più audaci (realtà odierne che, al padre fondatore
Schuman, potrebbero farlo rivoltare sulla tomba)
Sarebbe, invece, il caso che si ricordasse loro quanto l’Italia
sta contribuendo in termini di sacrifici per colpa di una politica finanziaria e
speculativa voluta principalmente dai paesi più forti, che la pone anche in uno stato di non crescita e che, quindi, non può essere
condizionata da ricatti o da lezioni sui processi politici che riguardano i
confini di uno Stato sovrano.
Ma il torto è anche nostro, che continuando ad inseguire
modelli esterofili, pensiamo che le altre nazioni possano insegnarci a guidare
nei processi di crescita: Se solo credessimo di più nel nostro potenziale
creativo, nell’importanza della correttezza e dei valori fondamentali di una
società, saremmo in grado di poter dare a tutti lezioni del buon vivere.
vincenzo cacopardo
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