Si chiude un anno che ha
visto lo sgretolamento di una seconda repubblica e l’evidente crollo di un
bipolarismo costruito senza regole e dettato da un’unica impellenza di dover governare.
Nell’augurare a tutto il
mondo della politica un migliore anno, anche nella prospettiva di un
rivoluzionario cambiamento imposto dal bisogno di regole e riforme nuove, mi
permetto, pur consapevole del ruolo di teorico che mi appartiene, di muovere
delle osservazioni costruttive a chi oggi pensa che la politica sia una comune
disciplina alla quale ci si debba adattare: Un condensato di tutto ciò che il mio blog, attraverso la
ricerca, lo studio e le analisi, si propone di evidenziare.
Osservazioni che riguardano
principalmente il riscontro di una efficace governabilità, motivo e fine più
importante visto lo scopo e la funzione della politica.
-Qualunque sarà il risultato
delle urne per le prossime politiche, pur in considerazione di premi di
maggioranza, sarà sempre difficile reggere una governabilità stabile se non
attraverso ricatti o scambi di favori. Il mondo della politica deve sforzarsi
di intuire che sarebbe più
utile dedicarsi al funzionamento del sistema evitando la ricerca di un
bipolarismo anticostruttivo.
E’
ormai dimostrato che la divisione netta di due soli pensieri, senza un adeguato
percorso, non può portare alcun beneficio alla indispensabile funzione della
politica. Chi continua ad imporre
questi sistemi semplificativi per ricercare una più comoda governabilità,
sembra non considerare assolutamente l’importanza di una azione culturale
parallela che, se troppo costretta, finisce sempre col reagire violentemente
all’evidente limitazione del pensiero.. La politica non potrà mai assumere posizioni
nette, assolute e definitive, ma deve attivarsi
di continuo per la ricerca di nuovi percorsi per il miglioramento della sua
azione, attraverso il dialogo profondo e di metodo.
La
mentalità odierna, di chi considera la politica solo in termini di competizione
agonistica, contribuisce a favorire un pensiero sostanzialmente di reazione.
Azioni e reazioni violente evidenziate in modo estremo nelle solite campagne
elettorali
Una giusta governabilità deve sicuramente seguire un principio di qualità poiché, non si tratta solo di diminuire o di
aumentare i ministeri o le poltrone di comando di un esecutivo ma, di
determinare un percorso costruttivo attraverso una richiesta che partendo dalla
domanda deve finire col trovare un logico fine di utilità.
Bisognerebbe, anche se non risulta facile, trovare un
modello innovativo che possa garantire libere scelte democratiche e contemporaneamente
un’appagante stabilità governativa, ma è anche vero che oggi non si fa nessuno
sforzo per trovare una soluzione ottimale in questa direzione proprio perché si
è bloccati da una visione non adeguata ai tempi. Una visione, prevalentemente
esterofila, che ne frena in modo anche pretestuoso l’innovazione.
Se la politica deve avere la
funzione di “regolare i rapporti tra i cittadini e governare lo Stato”, proprio
per questo, il principio specificato in quel verbo “regolare” che ne dovrebbe
indicare la strada, non potrà che risultare propedeutico ed utile ad ogni
azione del “governare”. In un simile quadro, non può che risultare fondamentale
operare attraverso la ricerca per l’individuazione di nuove idee che possano
portare l’attività politica a svolgere il ruolo che le compete al fine di poter
stare al passo e di riuscire a guidare fattivamente la vera democrazia ed il
sistema economico della nostra società.
L’esigenza
di un’ampia ricerca per l’individuazione di nuovi percorsi per le riforme
diviene assoluta e primaria e, malgrado le forze della politica nazionale,
abbiano già cominciato ad intuirlo, i cittadini non riescono a credere ad una
positiva svolta guidata o suggerita dai soliti personaggi che seggono in
Parlamento e governano: -Una
più che naturale convinzione supportata dai molti politici che fino ad oggi si son fatti
trasportare da una illogica corrente di pensiero che potremmo anche definire di
“adattamento” per comodità, senza alcuna attività di ricerca, non riuscendo
così, ad offrire innovazione e funzionalità alla politica .
Una ricerca
per un cambiamento che non può più essere posta sotto forma di una ideologica
battaglia, poiché non si tratta solo di determinare una maggioranza, ma di
lavorare insieme per diminuire quel macroscopico divario tra cultura e non
cultura, tra grandi ricchezze e spaventose povertà, tra conoscenza ed
ignoranza, tra sicurezza ed insicurezza e soprattutto tra il nord ed il sud del
nostro Paese.
vincenzo Cacopardo
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