24 gen 2013

Il Montepaschi... ed i titoli tossici



RIDIMENSIONAMENTO e REGOLAMENTAZIONE



Il recente caso MPS impone ancora una volta di fare chiarezza sugli errati percorsi degli Istituti Bancari ed il loro continuo uso di titoli che consentono di scambiare dei pagamenti collegati all’andamento di tassi di interesse, indici o valute. Questi strumenti, utilizzati recentemente anche dall’ Mps per coprire perdite, in un certo senso “puniscono” in maniera pesante chi li utilizza, poiché… è ormai definitivamente provato che siano “tossici”.
Ci si chiede a questo punto cosa potrebbero temere i correntisti e gli azionisti poichè la banca, quotata in Borsa, fa presagire un crollo verticale del titolo e non vi è dubbio.. che i nostri cittadini difficilmente potranno continuare a fidarsi degli Istituti bancari nazionali.. per le singolari gestioni assegnate a personaggi fin troppo legati al carro della politica.
E’ chiaro che sarà molto difficile far fallire un Istituto che esiste dal 1472…al contrario sarà più probabile che esso potrà essere nazionalizzato. Ma l’argomento apre ancora una volta la questione del funzionamento di una politica legata all’economia finanziaria ed al rapporto degli Istituti bancari con i cittadini ed il mondo dell’impresa.    

“In un futuro non lontano potrebbe arrivare il momento di fornire nuove idee e regole a supporto e dovrà essere proprio la classe politica ad indicare una diversa direzione al sistema. E’ proprio di idee e di regole chiare che si ha bisogno in questo difficile campo. Una nuova cultura suggerita da chi avrebbe un dovere di controllo su una economia che incide fin troppo sugli equilibri e sugli interessi degli stessi cittadini.”
Sono passati tredici anni da quando scrissi queste parole sul mio piccolo pamphlet “la politica ed il cambiamento” e, nonostante io non sia certamente un tecnico ed abbia una scarsa conoscenza della dottrina economica, mi accorgo che esse suggerivano, con una certa lungimiranza, possibili contenimenti ai vari pericoli incombenti.

L’indirizzo politico degli Istituti bancari del nostro Paese sembra non prendere alcuna strada: Mai una economia di sviluppo in linea con la realtà, nessun impegno  adeguato verso un intervento a favore dello sviluppo delle aziende.
Una politica di Stato dovrebbe avere come scopo principale quello di aggregare in modo omogeneo la società che governa, immedesimandosi con più attenzione nelle problematiche della loro crescita, fornendo quindi, le adeguate regole e le giuste  garanzie alla società civile del nostro Paese. 
vincenzo Cacopardo


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