RIDIMENSIONAMENTO e REGOLAMENTAZIONE
Il recente caso
MPS impone ancora una volta di fare chiarezza sugli errati percorsi degli
Istituti Bancari ed il loro continuo uso di titoli che consentono di scambiare
dei pagamenti collegati all’andamento di tassi di interesse, indici o valute. Questi
strumenti, utilizzati recentemente anche dall’ Mps per coprire perdite, in un
certo senso “puniscono” in maniera pesante chi li utilizza, poiché… è ormai definitivamente
provato che siano “tossici”.
Ci si chiede a
questo punto cosa potrebbero temere i correntisti e gli azionisti poichè la
banca, quotata in Borsa, fa presagire un crollo verticale del titolo e non vi è
dubbio.. che i nostri cittadini difficilmente potranno continuare a fidarsi
degli Istituti bancari nazionali.. per le singolari gestioni assegnate a personaggi
fin troppo legati al carro della politica.
E’ chiaro che
sarà molto difficile far fallire un Istituto che esiste dal 1472…al contrario sarà
più probabile che esso potrà essere nazionalizzato. Ma l’argomento apre ancora
una volta la questione del funzionamento di una politica legata all’economia
finanziaria ed al rapporto degli Istituti bancari con i cittadini ed il mondo
dell’impresa.
“In
un futuro non lontano potrebbe arrivare il momento di fornire nuove idee e
regole a supporto e dovrà essere proprio la classe politica ad indicare una
diversa direzione al sistema. E’ proprio di idee e di regole chiare che si ha
bisogno in questo difficile campo. Una nuova cultura suggerita da chi avrebbe
un dovere di controllo su una economia che incide fin troppo sugli equilibri e
sugli interessi degli stessi cittadini.”
Sono
passati tredici anni da quando scrissi queste parole sul mio piccolo pamphlet “la
politica ed il cambiamento” e, nonostante io non sia certamente un tecnico
ed abbia una scarsa conoscenza della dottrina economica, mi accorgo che esse
suggerivano, con una certa lungimiranza, possibili contenimenti ai vari
pericoli incombenti.
L’indirizzo
politico degli Istituti bancari del nostro Paese sembra non prendere alcuna
strada: Mai una economia di sviluppo in linea con la realtà, nessun
impegno adeguato verso un intervento a favore dello sviluppo delle
aziende.
Una
politica di Stato dovrebbe avere come scopo principale quello di aggregare in
modo omogeneo la società che governa, immedesimandosi con più attenzione nelle
problematiche della loro crescita, fornendo quindi, le adeguate regole e le
giuste garanzie alla società civile del
nostro Paese.
vincenzo
Cacopardo
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