26 gen 2013

Perchè vedere oltre un bipolarismo?...




di vincenzo cacopardo


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In genere, quando devo esprimere una preferenza politica per qualcuno..non mi curo in profondità dell’aspetto della figura ma.. vengo trascinato dal progetto che egli propone e se il suo programma è  innovativo, rispetto ad una funzionalità, ai metodi..ed induce alla ricerca di nuove idee,…vengo decisamente affascinato e coinvolto.

Seguendo i processi della politica con grande passione ma anche in modo analitico e ragionato, non riesco a comprendere come ci si possa, ancora oggi, adeguare ad un sistema che non potrà portare più alcuna crescita.

Se Berlusconi, dopo vent'anni, non ha saputo offrire più innovazione...ma litigi o difficili promesse da  mantenere…se il PD ha perseverato con presenze parlamentari ultra ventennali senza uno sguardo verso il futuro, continuando a proporsi col vecchio metodo di una politica contro ed oggi torna in voga attraverso una figura comunicativa dirompente ma poco credibile….se Grillo irrompe nel campo attuando in seno al suo movimento una estrema oligarchia e nessun dialogo costruttivo tra gli iscritti…, se Monti sembrava esser venuto fuori da un passato che lo ha sempre collocato tra i forti poteri dell’economia internazionale…se persino Renzi appare come un Messia pronto ad infondere speranza.. ebbene..io credo che  sia necessario leggere con attenzione il momento storico che coinvolge la politica. 


Dopo quasi un ventennio di bipolarismo si è generato un quadro politico costruito su una orrenda politica incentrata esclusivamente sul litigio o su un dialogo impossibile. Chi ha pensato di imporre una scelta partitica bipolare soltanto per definire sinteticamente una sicura governabilità, non è riuscito a comprendere che  la politica del nostro Paese non è mai stata pronta: “Si è teso ad imporre una governabilità per una illusoria stabilità che, favorendo una semplificazione amministrativa, ha finito col soffocare sempre più i pensieri e precludere ogni strada alle idee"... 

Tutto ciò appare diverso dal passato in cui i veri valori erano fondamentali proprio per la costruzione di ogni Governo…. Occorre intuire che non si dovrebbe soltanto chiudere la porta ad una “passata politica”, ma ricercare nuovi percorsi interrompendo quella strada che identifica in una “destra” e in una “sinistra” ogni possibile programma. 

Se alcuni processi nel passato possono avere avuto una propria ragione, nell’immediato futuro, potrebbero finire col reprimere quelle idee innovative che di norma dovrebbero guidare un adeguato percorso della cultura politica del Paese. L’importanza di potersi muovere con la forza di una nuova” forma mentis” è fondale e primaria rispetto a qualunque altro problema! 

Ci si dovrebbe rendere estranei alle logiche dei vecchi sistemi e vedere oltre gli schemi del passato, con una dinamica più moderna ed una metodologia che guardi ad un vero funzionamento. Chiudere gli occhi ad un passato pieno ormai di inutile burocrazia e vuoto di azioni preventive assai più utili per la costruzione e la sicurezza della società, ma, soprattutto, senza l’assolutismo di un sistema che possa dividere il pensiero politico in due.


Qualunque buona politica non potrà mai assumere posizioni nette, assolute e  definitive, ma deve attivarsi di continuo per la ricerca di nuovi percorsi per il miglioramento della sua azione, soprattutto attraverso il dialogo: Senza un vero dialogo, con una scelta limitata a due monolitiche posizioni, schiacciando pesantemente ogni possibile pensiero aperto, si costringono ancor più le scelte dello stesso cittadino. Una società che si contraddice quando continua a ricordarci l’importanza dei valori che si vanno perdendo.


Questa è la ragione per la quale io credo che, con questo sistema... non potrà mai esservi alcun miglioramento della nostra politica… Occorre un percorso dettato da un intuito particolare che.. mettendo in serio dubbio il processo bipolare, si proponga la ricerca di un sistema più consono ma soprattutto più utile. 

Tutto è ormai cambiato….guardare in lungimiranza non vuol dire essere profeti ma, più specificatamente, attenti precursori ed anche un pò pionieri con uno sguardo diretto verso il futuro. 

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