Come
tutti sappiamo ..Grillo lancia un messaggio di rottura verso un sistema politico ormai
fallito e su questo non si può che essere d’accordo…ma la sua volontà di voler
poi costruire il nuovo trova ostacolo nella macro demagogia delle sue proposte,
non apparendo tra l’altro.. nemmeno chiare le capacità attuative degli eletti improvvisati….
che le dovrebbero portare avanti.
Se
una certa volontà di spingere verso il cambiamento non può che essere sostenuta
in pieno da chiunque…non può di certo esserlo la fase di edificazione del suo
programma che impone cambiamenti per i quali non basterebbero duecento anni. Anni
nei quali si accavallerebbero ulteriori problematiche che complicherebbero
ancora di più le sorti di tutta la società civile. Ma..nella sua accesa
battaglia, appare ancora più incomprensibile…la forza di distruzione verso un’integrazione
Europea contro la quale è ormai impossibile opporre ogni resistenza.
Quando
si vuole sostenere una battaglia per una (pur condivisibile) rottura del
sistema..non si può fingere di dimenticare la necessaria e conseguente fase di
costruzione per il cambiamento…fase che, non può non identificarsi in un
contesto empirico di funzionamento.
La
emotività dei seguaci di questo movimento rimane spropositata… proponendosi
di poter togliere di mezzo un sistema (sicuramente malato) attraverso la forza
e l’ardore di un populismo…senza meditare attentamente su cosa e come.. deve
proporsi per il futuro.
Verrà
il momento in cui costoro si accorgeranno dell’impossibilità di poter costruire
positivamente senza un logico processo politico di funzionamento.. e si
abbandoneranno in una strenua lotta che potrebbe sfociare in un autoritarismo
assai pericoloso. Simile a quando un bimbo vede perdere il giocattolo che gli è
stato promesso e... piangendo disperatamente, promette vendetta.
Quando
Grillo..in modo assai spettacolare.. propone le sue idee…potrebbe anche essere
credibile…ma lascia sempre delle immense incognite: -Una è sicuramente quella che.. non è detto che
la sua idea sia realizzabile…ma soprattutto ..che non può essere svincolata da
un piano di integrazione legato al contestuale cambiamento di tutto il sistema che non potrà mai costruirsi in modo così aleatorio e teatrale.
Metaforicamente:
..quando ci riproponiamo di togliere di mezzo un automobile per rimpiazzarla con
una più funzionante…dobbiamo, non soltanto essere sicuri che essa funzionerà meglio..ma
che, anche la strada nella quale dovremo farla camminare.. possa essere
percorribile. Tuttavia il suo percorso nel tempo potra' cambiare...e la strada del suo movimento prendere una linea diversa e più moderata!.
vincenzo cacopardo
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