Come
non si può scorgere un nesso storico tra il congedo del Pontefice con quello
dell’entrata di una nuova politica nel nostro Paese? Pur non essendo legati da
alcun rapporto…ci si scorge una evidente svolta storica stabilita quasi
naturalmente da un unico destino che vorrebbe legare un rinnovamento della Chiesa
a quello più laico della nostra politica sociale. Il Pontefice, forte delle sue
ricerche teologiche….se pur stanco, congedandosi, sembrerebbe spingere verso il
bisogno di un rinnovamento della funzione ecclesiastica, mentre una forte
rivoluzione mentale espressa negli ultimi tempi…pare cedere il passo ad una nuova
era della politica.
Ambedue
esprimono un messaggio rivoluzionario di un utile rinnovamento per quelle che
oggi rappresentano le due colonne portanti della società: Per far si che la
società cambi in meglio occorre una vera rivoluzione ed un nuovo messaggio
incidendo sui vecchi principi canonici della Chiesa e della passata politica
del Paese. Ma cosa può davvero nascondere la concentrazione di tutti questi
appuntamenti?
Probabilmente
la mia visione un po’ troppo appassionata, mi fa vedere oltre il processo
naturale delle cose che in sé potrebbero non avere alcun nesso e nessun
significato, ma la concomitanza con la serie degli eventi, ivi compreso la
nomina di un nuovo Presidente della Repubblica e la formazione di una insolita composizione
politica in Parlamento, mi convincono sempre più che la simultaneità delle
cose..tende a voler spingere il Paese in direzione di nuovi percorsi….
Se
questi saranno intrapresi in senso positivo, una certa innovazione potrà
evidenziarsi e rendersi utile al fine di un riscontro con la ripresa stessa
della nostra società che in questo momento soggiace alla peggiore confusione…Se
altrimenti non si riuscirà a carpirne l’importanza… forse si sarà definitivamente
perso un treno che raramente passa.
vincenzo Cacopardo
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