Una manifestazione al
suono di una noiosa retorica quella di Piazza del Popolo…che esprime tutta la
rabbia di un Berlusconi ormai prossimo alla conclusione della sua ventennale
politica.
Il Cavaliere sembra
ormai rivolgere la sua parola alla piazza con la usuale logica dell’invidia e della rabbia, pur celata dal solito stereotipato sorriso.
Nel suo dialogo, il
Cavaliere non fa che riprendere il
solito ritornello della lotta contro il comunismo mettendo ancora enfaticamente
in campo la logica delle opposizioni di un passato bipolarismo….con le consuete
urla degli osannatori: Silvio…Silvio…Gli
slogan sembrano essere sempre gli stessi: Silvio…salvaci tu – tutti con Silvio – siamo l’italia migliore...tu sei la nostra fede, etc... La piazza è
gremita di accoliti... corsi ad acclamare il proprio idolo.
La sua pericolosa
dialettica per accendere la piazza viene interrotta dalle domande che di
continuo pone al popolo per stuzzicare conseguenti risposte che lo esaltano
sempre di più…ricordando, nel tono, l’uomo della dittatura del passato novecento.
Offende Monti…Fini…Di Pietro….Bersani…Ingroia
e Grillo definendo quest’ultimo come un dittatore….(da quale pulpito..). Corre su
un terreno facile ma…ormai stantio dell’attacco a delle offese altrui. Si capisce bene il perchè...quando un personaggio continua ad esprimersi in simile modo…non si può che
sperare in un avanzamento ed in una crescita del Movimento di Grillo.
Ma il suo preciso attacco..però..
è sempre quello monotono e stancante contro Bersani…e se...come lui continua ad affermare,…il neo incaricato alla fomazione del nuovo governo, in tanti anni, non ha mai
usato la parola "crescita"…appare assai più strano che possa usare tale termine...chi, come il Cavaliere, ha governato per quattro intensi e
duraturi mandati, senza aver creato l’ombra di uno sviuppo.
Infine ..Berlusconi
persevera sul solito ricatto verbale della Presidenza della Repubblica ed il ritornello
della Sinistra pigliatutto…Dopo vent’anni e quattro Presidenze…il suo gregge
non riesce a percepire…poiché vive con occhi improsciuttati...abbindolato nell’adorazione
celestiale per il divino Silvio.
Bisognerebbe che questo
gregge si scuotesse da una visione così monolitica e si accorgesse del bisogno
di un vero cambiamento… correndo verso nuovi pascoli.
vincenzo Cacopardo
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