20 mar 2013

Riformare con logica e prospettiva




C’è un argomento sui costi della politica che non è mai stato chiarito in profondità ai cittadini meno compenetrati in simili problematiche. 
Continuo a pensare che i finanziamenti ai Partiti non possono non essere assegnati…se pur in modo equo e con opportuno e chiaro rendiconto. 

In tanti oggi affermano che nell’immediato bisognerebbe abbattere ogni forma di finanziamento..per poi mettersi d’accordo su un futuro finanziamento da studiare. Un modo per voler apparire  nuovi paladini della correttezza...ma col rischio di bloccare una certa logica funzione che dovrebbero rendere i Partiti. 


Mi sembra assai azzardato bloccare i necessari finanziamenti da parte della mano pubblica…per motivi già espressi e che riguardano una possibile prevalenza privata che determinerebbe il predominio della politica in mano ai potentati economici e le lobby. 

Il fatto di poter compiere un tale gesto per offrire un esempio di pulizia e rispetto alla pubblica società…finirebbe col pesare in modo evidente sul futuro di una politica che dovrebbe basarsi sul pensiero e l’utile scambio dialettico con lo stesso cittadino: Ogni operazione di comunicazione ha un costo…ogni organizzazione per un dibattito..ogni programma stampato e diffuso...né ha altri…ogni spostamento ha un costo e così via....Sembra invece utile e doveroso rendere più capillare ed uniforme nel territorio la costante opera di comunicazione di ogni Partito attraverso l’organizzazione di dibattiti con la collettività.


Se la politica deve abbattere i costi…potrebbe farlo diminuendo in modo evidente lo spropositato compenso reso a chi se ne occupa. Un compenso che oggi gli dona l’inopportuno appellativo di “casta”. La spropositata impulsività sostenuta negli ultimi tempi dal Movimento di Grillo non mette in luce tali problematiche in senso oggettivo…finendo col fare…come si suol dire… “di tutta l’erba un fascio”. 

Le conseguenze del categorico metodo del “tutto o niente” persevera nel nostro Paese..senza mai un impegno in un percorso di metodo più appropriato al singolo problema che deve affrontarsi.


Le domande le quali dovremmo porci in proposito dovrebbero invece essere:


1)    Sarebbe saggio, in via prioritaria, studiare una vera regolamentazione dei Partiti?

2)    Sarebbe giusto definire i loro costi attraverso una ricerca più appropriata?

3)    Sarebbe meglio definire un obbligatorio tetto a questi costi?

4)    Sarebbe fondamentale evidenziare i costi e fornirne gli essenziali resoconti?

5)    Sarebbe più giusta una retribuzione equa dei finanziamenti al di là dei voti ottenuti?


Sono le logiche proposte per far sì che si possa procedere verso un doveroso rinnovamento dei Partiti, i quali…dovrebbero occuparsi di studiare idee e soluzioni attraverso una indispensabile ricerca e scambi dialettici continui con la cittadinanza.
vincenzo Cacopardo



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