C’è un argomento sui costi
della politica che non è mai stato chiarito in profondità ai cittadini meno
compenetrati in simili problematiche.
Continuo a pensare che i finanziamenti ai Partiti non possono non essere assegnati…se pur in modo equo e con opportuno e chiaro rendiconto.
In tanti oggi affermano che nell’immediato bisognerebbe abbattere ogni forma di finanziamento..per poi mettersi d’accordo su un futuro finanziamento da studiare. Un modo per voler apparire nuovi paladini della correttezza...ma col rischio di bloccare una certa logica funzione che dovrebbero rendere i Partiti.
Continuo a pensare che i finanziamenti ai Partiti non possono non essere assegnati…se pur in modo equo e con opportuno e chiaro rendiconto.
In tanti oggi affermano che nell’immediato bisognerebbe abbattere ogni forma di finanziamento..per poi mettersi d’accordo su un futuro finanziamento da studiare. Un modo per voler apparire nuovi paladini della correttezza...ma col rischio di bloccare una certa logica funzione che dovrebbero rendere i Partiti.
Mi sembra assai
azzardato bloccare i necessari finanziamenti da parte della mano pubblica…per
motivi già espressi e che riguardano una possibile prevalenza privata che determinerebbe
il predominio della politica in mano ai potentati economici e le lobby.
Il
fatto di poter compiere un tale gesto per offrire un esempio di pulizia e
rispetto alla pubblica società…finirebbe col pesare in modo evidente sul futuro
di una politica che dovrebbe basarsi sul pensiero e l’utile scambio dialettico
con lo stesso cittadino: Ogni operazione di comunicazione ha un costo…ogni
organizzazione per un dibattito..ogni programma stampato e diffuso...né ha altri…ogni spostamento ha un costo e
così via....Sembra invece utile e doveroso
rendere più capillare ed uniforme nel territorio la costante opera di
comunicazione di ogni Partito attraverso l’organizzazione di dibattiti con la
collettività.
Se la politica
deve abbattere i costi…potrebbe farlo diminuendo in modo evidente lo spropositato
compenso reso a chi se ne occupa. Un compenso che oggi gli dona l’inopportuno appellativo
di “casta”. La spropositata impulsività
sostenuta negli ultimi tempi dal Movimento di Grillo non mette in luce tali
problematiche in senso oggettivo…finendo col fare…come si suol dire… “di tutta
l’erba un fascio”.
Le conseguenze del categorico metodo del “tutto o niente” persevera nel nostro Paese..senza mai un impegno in un percorso di metodo più appropriato al singolo problema che deve affrontarsi.
Le conseguenze del categorico metodo del “tutto o niente” persevera nel nostro Paese..senza mai un impegno in un percorso di metodo più appropriato al singolo problema che deve affrontarsi.
Le domande le quali dovremmo
porci in proposito dovrebbero invece essere:
1)
Sarebbe saggio, in via prioritaria, studiare
una vera regolamentazione dei Partiti?
2)
Sarebbe giusto definire i loro costi
attraverso una ricerca più appropriata?
3)
Sarebbe meglio definire un obbligatorio
tetto a questi costi?
4)
Sarebbe fondamentale evidenziare i costi
e fornirne gli essenziali resoconti?
5)
Sarebbe più giusta una retribuzione equa
dei finanziamenti al di là dei voti ottenuti?
Sono
le logiche proposte per far sì che si possa procedere verso un doveroso rinnovamento
dei Partiti, i quali…dovrebbero occuparsi di studiare idee e soluzioni
attraverso una indispensabile ricerca e scambi dialettici continui con la
cittadinanza.
vincenzo Cacopardo
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