13 mag 2013

"Guardare oltre"... ragionando in prospettiva



Ha ragione Grillo.. quando, parlando ai giornalisti,  afferma che non si può più dialogare in termini di vecchio sistema, ma bisogna guardare oltre.
Nel mio studio di analisi della politica si esprime in tutti i modi questo messaggio,..un chiaro appunto prodromico ad una ricerca che si vorrebbe innovativa. Non posso…quindi, che condividere pienamente l’affermazione di Grillo..avendo, tra l’altro… già scritto in proposito.
Il problema di Grillo resta sempre quello del “metodo” con cui egli ha affrontato la particolare iniziativa.. traendo spunto da sistemi virtuali.. con i quali pretende di poter costruire un dialogo costruttivo: In sostanza Grillo ha fin'ora usato i suoi adepti come fossero androidi... gestendoli in base ad un progetto che appare privo di coerenza e di una vera e possibile costruzione funzionale.
Ritornando alla affermazione più che attendibile..di guardare oltre, si può solo sperare che essa possa esplicarsi con la forza di una nuova “forma mentis”…ma sarà sempre più difficile sperare di poterne avere un positivo riscontro, fino a quando si tenderà a mitizzare le figure senza una lettura più ragionevole ed una logica più funzionale.
Guardare alla politica funzionale dovrebbe di per sé annullare alla base ogni  estrema esaltazione della figura, della sua capacità dialettica, della tenuta comunicativa…insomma "guardare oltre" l'immagine e verso tutto ciò che potrebbe ingannare e spostare l’attenzione dove meglio fa comodo allo stesso comunicatore, concentrandola nella utile costruzione del progetto.
Quanto..poi.. al sistema in cui viviamo .... come ebbi modo di scrivere in un mio precedente post quello in cui viviamo e ci rapportiamo, potrebbe essere paragonato ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi. Il frutto dovrebbe essere quello della  “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà l’inevitabile frutto di tutto ciò: un raccolto guasto (ovvero una democrazia non definita), al quale si aggiungeranno i parassiti ( come la burocrazia) che divoreranno questo raccolto rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Il campo và ricomposto e preservato in modo da potervi ripiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita”.
In questa metafora vi è rappresentato il percorso naturale di un qualunque terreno agricolo, ma potrebbe risultare aderente… se messa in relazione con le problematiche di un sistema politico vecchio come il nostro: Se dobbiamo cambiare in positivo…non possiamo farlo senza ricostruire dalle fondamenta..attraverso un nuovo modo di pensare. 
Non potranno mai bastare alcune piccole modifiche o semplici riforme elettorali, ma…come ormai sembra intuire una parte della società,...servono efficaci trasformazioni che apportino una vera ristrutturazione a tutto l’edificio istituzionale. Occorrono nuove idee…ma anche la capacità di saperle leggere in prospettiva e lungimiranza..occorre credere in un futuro diverso...costantemente protetto da solidi valori. 
vincenzo Cacopardo  

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