di vincenzo Cacopardo
Chiunque ha potuto vedere le tante fiction su Giovanni Falcone…riproposte per ricordare la strage di Capaci…non può che essersi emozionato e commosso nel rammentare l’impegno e la solitudine di quest’uomo e di tutti coloro che...insieme, hanno collaborato contro la potente organizzazione mafiosa.
Chiunque ha potuto vedere le tante fiction su Giovanni Falcone…riproposte per ricordare la strage di Capaci…non può che essersi emozionato e commosso nel rammentare l’impegno e la solitudine di quest’uomo e di tutti coloro che...insieme, hanno collaborato contro la potente organizzazione mafiosa.
A quei tempi..è inutile sottacerlo, eravamo tutti un po’
assenti e non si può negare che guardavamo con occhio assai critico il
protagonismo di certi magistrati in prima linea: ci dava fastidio il suono
delle sirene…le sgommate delle auto blindate…le folte scorte armate fino ai
denti….Il nostro atteggiamento era sicuramente distante dall’impegno
prestato da questi uomini coraggiosi poichè si reputava superfluo combattere
contro un nemico che..in fondo.. finiva col non infastidirci più di tanto.
Molti di noi, benestanti, pensavano che tutto ciò derivasse
da certi naturali equilibri con l’attività criminale e che questa.. non avrebbe potuto intaccare il nostro bel mondo: era una
mentalità costruita e radicata.. che trovava anche una legittimazione nella nostra vita
quotidiana..completamente estranea dal mondo del crimine organizzato. Inoltre
questa lotta improvvisa..dopo anni ed anni di convivenza con una certa
mentalità del sopruso e dell'indugio…ci sembrava estremamente spropositata ed inutile.
Comunque si voglia rappresentare…questa nostra cultura, era
anche frutto della poca conoscenza sulla mentalità mafiosa..poichè tanti
della nostra “Palermo bene” affrontavano la vita con la forza dei propri sogni.. contornati
da una bellezza naturale che, ai tempi, sembrava davvero incomparabile.
Se oggi possiamo e dobbiamo fare un'autocritica.. volendo
essere obiettivi…potremmo guardare al passato identificandoci come spettatori
ignoranti e passivi ma..sicuramente giustificati da una mancanza dello Stato che.. allora.. non
manifestava il giusto impegno contro l’organizzazione criminale edificatasi nella
nostra isola: Un’assenza fisica, ma anche culturale.. che ha finito col
coprirci gli occhi ed ingannarci sulla crescente cultura di mafiosità.
Se anche qualcuno di noi, spinto da
un nuovo spirito mentale, avesse potuto percepire l’importanza di un impegno
per poter mettere fine a questa mentalità delinquenziale, promettendo un
piccolo contributo attivo, come avrebbe potuto agire a quel tempo, senza un
minimo di collaborazione da parte delle istituzioni e gli organi della
sicurezza dello Stato? Questa è
stata, in parte, la ragione che ha, di contro, scatenato lo scetticismo ed una sorta di ostilità nei confronti di quello che veniva identificato come un certo
inutile “protagonismo” dei magistrati.
La lotta di uomini decisi come Falcone è sempre stata una
lotta impari: un uomo che sembra aver combattuto disarmato contro un gigante.
Un uomo che, come Borsellino, si è.. pian piano..inserito in un gioco sempre più
grande dal quale non si è potuto liberare. Eroi.. che hanno cercato invano una risposta da uno Stato che è
stato insensibile e costantemente assente in questo triste gioco del massacro...
ridestandosi solo dopo il sacrificio di tante e tante vittime.
Una storia triste ed amara che ha avuto solo in ritardo un vero successo nel risveglio mentale dei tanti che...hanno finalmente percepito l’importanza di questa piaga che affligge il Paese.
Una storia triste ed amara che ha avuto solo in ritardo un vero successo nel risveglio mentale dei tanti che...hanno finalmente percepito l’importanza di questa piaga che affligge il Paese.
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