A sentire Guidalberto Guidi..
stimato imprenditore, economista italiano e dirigente di una serie
infinita di aziende, il nostro sistema economico sembra marciare
nell’inconsapevolezza delle enormi difficoltà legate ai costi della mano d’opera.
Guidi afferma.. e lo fa per esperienza diretta…che.. in tutta la fascia orientale del mondo, il
mercato della vendita dell’auto è superiore di oltre dieci volte rispetto a quello dell’occidente,
afferma anche che in India, come in Cina come anche in Argentina o in Serbia, la mano d’opera arriva a costare dal 6 al 7 e persino al 10 per
cento in meno che in Italia. Il che equivale a dire che ogni partita per il
nostro Paese è persa ed è inutile illudersi nella speranza di una crescita ed un
lavoro sicuro.
Nell’esporre tale testimonianza dinanzi al conduttore di Piazza pulita..Guidi
si dice anche incredulo dell’atteggiamento della politica del nostro paese che
sembra procedere in una vana speranza, non mettendo in evidenza tali dati
attraverso chiare esposizioni.
Se dunque questa è la
realtà..in parte già conosciuta ma.. di continuo.. non ben considerata e spesso
sottovalutata, come potremo salvare un nostro futuro?..
La politica dell’economia
del Paese pare perdersi nei sogni di una ripresa.. ostentando la parola magica
della competitività..ma è certo che nessuna concorrenza potrà mai essere
possibile senza un livellamento dei costi di produzione con chi si avvantaggia
di poter competere a bassi costi..
Per poter concorrere con
simili realtà…dovremmo abbattere questi costi basandoci su uno
stipendio medio degli operai che non dovrebbe superare le poche migliaia di
euro l’anno..il chè potrebbe avvenire solo attraverso il sogno di una
rivoluzione del sistema economico.. abbassando fortemente tutti gli stipendi
base…con un impossibile ritorno ad un passato che ci vedrebbe assai lontani da
una vera crescita nei confronti degli altri paesi e lontanissimi da una realtà
Europea. Inoltre il pesante debito pubblico non consentirebbe alcuna simile strada.
Per rompere questo percorso
bisogna che il nostro Paese combatta con forza e sacrificio: se non possiamo abbassare i costi della
produzione..dobbiamo di conseguenza alzare il livello della qualità
Non ci rimane, dunque, che quest’unico
espediente ..ossia la nostra “qualità”!
Un dono che ci è stato tramandato da secoli di cultura e di profonda storia, un
dono che non tutti i Paesi, come il nostro, hanno!
Il sacrificio che tante
nostre aziende stanno oggi vivendo.. altro non è che il risvolto di ciò che
Guidi ha sottolineato…un processo che io definirei, legato alla smisurata deregolamentazione
di un sistema mondiale ormai globalizzato che ha generato una
trasformazione quasi paragonabile a quella definita nella teoria Darwiniana
della specie. Una trasformazione incomprensibile, ma naturale.. in cui l'avversario appare imbattibile.
Si deve poter vedere in
prospettiva un profondo cambiamento attraverso una spinta qualitativa del
prodotto e di conseguenza.. le aziende devono proporsi in una trasformazione..
apportando le giuste modifiche verso prodotti di qualità. Un cambiamento
che non le ponga più in concorrenza , ma le qualifichi come uniche.
Bisogna in proposito far crescere
in qualità particolati aziende dell’agro alimentare, del vino, del mobile e
dell’arredamento, di tutti quei prodotti legati al design ed alla nostra
natura, nonché quelli dei servizi legati al turismo, allo spettacolo..etc.
Questa trasformazione
necessita sicuramente dell’aiuto da parte degli Istituti di credito. Un aiuto
al quale si deve prestare fede anche a rischio di una loro entrata in equity … credendo
nel prodotto e nel particolare mercato di nicchia. Un aiuto che può
rappresentare un impulso iniziale essenziale.
In questa maniera le Banche
potranno aiutare l’economia reale del Paese..ma non potrà che essere la
politica a dover guidare questo processo di spinta attraverso organismi adatti
in un coinvolgimento pieno verso una nuova crescita. Bisognerà
anche creare modelli di lavoro innovativi muovendosi in direzione di leggi
significative che identifichino contratti flessibili anche in relazione alle
tipologie industriali ed al territorio.
Un processo
innovativo che avrà bisogno di tempo e di una guida attenta anche attraverso la
costituzione di appositi “Organismi”composti in prevalenza dalle forze
industriali ma anche da figure politiche di alta professionalità.
Solo attraverso la qualità si potrà
aiutare l’economia futura del nostro Paese! Meglio oggi.. dieci Ferrari che una Fiat!
vincenzo cacopardo
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