“Il
cambiamento …come speranza di un sano traguardo, il trasformismo..come azione
costruttiva di rottura, le riforme… come meccanismo necessario per le soluzioni.
Si potrà mai costruire senza metodo, valori e idee?”
Queste le parole nel mio
libro pubblicato nel 99. Parole ancora
valide e che dimostrano quanto tempo si è perso nel vaniloquio politico degli
ultimi anni.. spinti da un sistema che ha visto.. nell’azzardato bipolarismo
all’italiana, la condanna quasi definitiva della crescita di un Paese. Un Paese
oggi sempre più sottomesso al potere economico di una unione Europea dalla quale ormai
sembra impensabile poter venire fuori.
E' inutile lamentarsi quando la nostra politica di questi ultimi anni ha dimostrato di essere inconsistente..contribuendo a dare prove ed immagini di debolezza.
Il condizionamento della
politica europea che attraverso il “fiscal compact” ci impone sacrifici, non è
del tutto compreso..nè accettato dalla gran parte dei cittadini che, immersi
nei loro continui sacrifici, si ribellano attaccandosi con speranza all’inconsistente
barroccio di ogni politica demagogica e populista.
La gente intimorita si
domanda..quindi..quale vera differenza può esservi, dopo le ennesime
votazioni, nel quadro politico istituzionale ed un nuovo governo che ancora
impone di pagare tasse ed aumenti IVA delle quali, sembra, non si potrà fare a
meno.
La mia modesta risposta…quella
di chi si immedesima nell’analisi e nello studio della politica attuale, non
può che essere sempre identica: nessuna nuova politica si può inventare..
come nessuna governabilità si potrà mai concepire, senza una indispensabile
ricerca che guardi alle obbligate riforme.
Riforme che guardino al
campo politico istituzionale, al lavoro, alla giustizia ed alla sicurezza del
Paese. Ma nessuna di queste riforme potrà mai raggiungere il successo sperato
senza le necessarie idee ed il metodo. Idee che necessitano di un riscontro
attraverso un dialogo dei Partiti più diretto con i cittadini e metodo per l’essenziale
costruzione del nuovo percorso.
Non
servono quindi solo tecnici e professori…ma forse più genialità e maggiore arte
nell’edificare!.. E di sicuro serve diversificare con evidenza tali ruoli.
post correlato: http://vincenzocacopardo.blogspot.com/ il percorso della ricerca
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vincenzo
Cacopardo
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