17 lug 2013

le osservazioni di Giovanni Sartori sullo "scombinato" governo

Nell'articolo del Corriere, il politologo Giovanni Sartori definisce il governo Letta come tra quelli più scombinati, in fatto di competenze e di incompetenze, della nostra storia.
Sartori scrive di nullità che diventano ministri e brave persone messe al posto sbagliato. Riconosce il presidente Letta come uno del mestiere che conosce il mondo politico nel quale si muove.
Poi….si sofferma nel pensiero di chi possa avere imposto a Letta una donna specializzata in oculistica per un delicatissimo dicastero come quello della «integrazione». La ministra battendosi per un “ius soli” in realtà non combatte una causa a favore dell’integrazione, non capendo bene che l'integrazione non ha niente a che fare con il luogo di nascita ma è una fusione che avviene tra un popolo e un altro.
Il Politologo insiste chiedendosi cosa c'entra l'immigrazione e l'eventuale integrazione con le competenze di un'oculista. Poi avanza delle ipotesi  su a chi dovrebbe la immeritata posizione la  brava Kyenge Kashetu? Continuando nel suo articolo il professor Sartori si pone una ulteriore domanda su chi potrebbe aver raccomandato un'altra figura femminile come quella della Boldrini alla presidenza della Camera. - Raccomandata anch'essa di ferro con credenziali davvero irrisorie: Molta sicumera, molto presenzialismo femminista, ma scarsa correttezza e anche presenza nel mestiere che dovrebbe fare. 
Chiudendo l’articolo, Sartori vuole sperare che.. nella futura costruzione di un nuovo possibile governo Letta, egli possa essere messo in grado di scegliere un buon governo di persone giuste al posto giusto, poichè l'Italia trovandosi  in una situazione economica gravissima, non può più permettersi misteriose raccomandazioni di misteriosissimi poteri.
Non mi sento di avallare in toto la forte opinione del Professor Sartori che, seppur legittima e non priva di fondamento rispetto ad alcuni punti, risulta estremamente critica nei confronti delle figure femminili e non del tutto valida rispetto al compito che dette figure espletano: non è infatti detto che chi ha studiato medicina e si è specializzato in oculistica, non abbia coltivato esperienze umane capaci di tirar fuori quella particolare passione e l’essenziale intuito per sensibilizzarsi in un’attività organizzativa da portare a compimento in un ministero.( E’ un concetto generale che non tende a rivolgersi ad alcuna figura in proposito)  
L’arguto osservatore della politica del nostro Paese..pur nella  valida analisi tendente a specificare il vero scopo di una  “integrazione” (non confondibile con l’”immigrazione”), osserva..forse.. con occhio un po’ troppo critico ed assoluto, dimenticando la visione più aperta di chi potrebbe oggi porre l’intuito, la sensibilità ed il carattere, come virtù qualitative indispensabili per rendere più forza ad ogni impegno sociale.

 vincenzo cacopar

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