Nell'articolo del Corriere, il politologo Giovanni Sartori definisce il governo Letta come tra quelli più
scombinati, in fatto di competenze e di incompetenze, della nostra storia.
Sartori
scrive di nullità che diventano ministri e brave persone messe al posto sbagliato.
Riconosce il presidente Letta come uno del mestiere che conosce il mondo
politico nel quale si muove.
Poi….si
sofferma nel pensiero di chi possa avere imposto a Letta una donna specializzata
in oculistica per un delicatissimo dicastero come quello della «integrazione».
La ministra battendosi per un “ius soli” in realtà non combatte una causa a
favore dell’integrazione, non capendo bene che l'integrazione non ha niente a che
fare con il luogo di nascita ma è una fusione che avviene tra un popolo e un
altro.
Il Politologo
insiste chiedendosi cosa c'entra l'immigrazione e l'eventuale integrazione con
le competenze di un'oculista. Poi
avanza delle ipotesi su a chi
dovrebbe la immeritata posizione la brava Kyenge Kashetu? Continuando nel suo articolo
il professor Sartori si pone una ulteriore domanda su chi potrebbe aver
raccomandato un'altra figura femminile come quella della Boldrini alla
presidenza della Camera. - Raccomandata anch'essa di ferro con credenziali
davvero irrisorie: Molta sicumera, molto presenzialismo femminista, ma scarsa
correttezza e anche presenza nel mestiere che dovrebbe fare.
Chiudendo l’articolo, Sartori vuole sperare che.. nella futura
costruzione di un nuovo possibile governo Letta, egli possa
essere messo in grado di scegliere un buon governo di persone giuste al posto
giusto, poichè l'Italia trovandosi in
una situazione economica gravissima, non può più permettersi misteriose
raccomandazioni di misteriosissimi poteri.
Non mi
sento di avallare in toto la forte opinione del Professor Sartori che, seppur
legittima e non priva di fondamento rispetto ad alcuni punti, risulta
estremamente critica nei confronti delle figure femminili e non del tutto valida
rispetto al compito che dette figure espletano: non è infatti detto
che chi ha studiato medicina e si è specializzato in oculistica, non abbia
coltivato esperienze umane capaci di tirar fuori quella particolare passione e
l’essenziale intuito per sensibilizzarsi in un’attività organizzativa da portare
a compimento in un ministero.( E’ un concetto generale che non tende a rivolgersi
ad alcuna figura in proposito)
L’arguto
osservatore della politica del nostro Paese..pur nella valida analisi tendente a specificare il vero
scopo di una “integrazione” (non confondibile
con l’”immigrazione”), osserva..forse.. con occhio un po’ troppo critico ed assoluto,
dimenticando la visione più aperta di chi potrebbe oggi porre l’intuito, la
sensibilità ed il carattere, come virtù qualitative indispensabili per rendere
più forza ad ogni impegno sociale.
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