16 lug 2013

Una connotazione di matrice razzista.


Un palese insulto di natura razzista!.. rinvigorito dalla senatrice grillina Serenella Fucksia, sono  le irrispettose frasi del vicepresidente del senato Calderoli…
Per la senatrice, quelle di Calderoli… sono solo “strumentalizzazioni che fanno parte di un razzismo al contrario”e quando le si domanda se il ministro assomiglia a un “orango”, la senatrice risponde: "Ci potrebbe stare" precisando: "Io credo che se qualcuno avesse definito Calderoli un maiale nessuno gli avrebbe dato del razzista".

Povera italia!... e meschina la politica italiana.. che persevera negli insulti per l’ovvia incapacità di sapersi esprimere in termini di costruzione positiva per il funzionamento delle istituzioni. ...Invece di guardare positivamente all’importante ruolo che potrebbe svolgere un ministero per l’integrazione, ci si preoccupa, in modo assai sfrontato ed irrispettoso, della figura e del colore di chi si propone nel difficile compito.
Sarà infine.. il segretario del Carroccio, Roberto Maroni, a chiudere la questione, ritenendo sufficiente che Calderoli abbia chiesto scusa al ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge, per averla paragonata a un orango.
Malgrado ogni scusa, le offese di un Senatore persino vicepresidente del Senato, suonano come quelle di chi sottovaluta le basi essenziali di ogni etica politica ed ignora il percorso di una cittadina ormai italiana che: Esercita la professione di medico oculista. Che si è laureata in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma… discutendo una tesi in pediatria, per poi specializzarsi in oculistica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. Che dal settembre 2010 è portavoce nazionale della rete “Primo Marzo” ..che si occupa di promuovere i diritti dei migranti. Che si è impegnata, collaborando con enti e associazioni, in campagne nazionali sui diritti di cittadinanza. Che ha collaborato con la rivista Combonifem e con Corriere Immigrazione. Che ha promosso e coordinato il progetto AFIA per la formazione di medici specialisti in Congo in collaborazione con l'Università di Lubumbashi. Ed inoltre ha collaborato alla formazione di operatori sanitari nel campo della medicina dell’immigrazione. Tramite il progetto “Diaspora Africana”, di cui è stata coordinatrice per il Nord Italia, si è impegnata nella promozione della piena cittadinanza degli immigrati.
Un curriculum di tutto rispetto che, solo per l’ostinata volontà ed la personale motivazione di rendersi utile all'umanità, supera di molto.. quello del suo sciocco denigratore.

La caratteristica “prerogativa razzista” nelle parole di Calderoli, si evidenzia per lo stesso colore della pelle dell’avversata Ministra…che, se fosse stata bianca, non avrebbe mai ricevuto un simile termine di paragone.
Connotazioni insolenti che sono una ulteriore vergogna per l’immagince del nostro Paese! Quale esempio per gli altri Paesi emergenti?..
Vincenzo Cacopardo



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