25 lug 2013

L’omofobia…e le normative contro la violenza.


Se vi è qualcosa in me che viene respinta in modo connaturato è sicuramente la violenza. In qualsiasi forma la si  esprimi …persino in quella psicologica, la violenza rimane un espressione deprecabile e malsana, nociva ad ogni società che aspiri al benessere.
Il sempre più frequente fenomeno della omofobia, sembrerebbe oggi, voler portare la nostra classe politica alla individuazione di opportune normative per proteggere in modo equo ogni cittadino nella propria naturale manifestazione sessuale.. al di là di ogni costruzione morale definita.
Io credo che questo fenomeno non dovrebbe nemmeno essere sottoposto a regole separate, ma essere inserito in un contesto giuridico in cui si deve tendere a proteggere chiunque da ogni forma di aggressione e violenza. Non bisogna occuparsi specificatamente del fenomeno omofobia, ma seguire un percorso  legale di rispetto contro ogni forma di violenza sull’individuo..cominciando dalle più stupide derisioni.
Se una donna o un uomo, non ostacolando le regole del buon rispetto civico, vengono oggi offesi e dileggiati per una propria espressione fuori da certi canoni tradizionali, devono in prevalenza essere protetti dalla legge per il fatto stesso di essere degli individui facenti parte di una comunità sociale che non può ignorare il loro stato umano, né manifestare opinioni rispetto al loro modo di esprimere una differente sessualità.

La violenza resta, invece, una chiara espressione generata da un istinto di aggressività.. a volte connaturata ed altre volte.. elaborata attraverso una serie di frustrazioni che portano l’individuo a trovare un qualsiasi pretesto per manifestarla. In certi casi…se l’individuo ha un palese deficit culturale, questo pretesto può scattare alla vista di una qualsiasi espressione omofoba. Ma la violenza….sia che venga espletata per un fattore congenito o per un pretesto…rimane sempre prepotenza! Ed ogni forma di prepotenza deve essere combattuta a prescindere e non perché manifestata contro determinate espressioni. Nella fattispecie, il dibattito all'interno del mondo politico è sempre più spesso ridotto alle sole questioni etiche, nascondendo il più importante reato della violenza.

Persino le recenti offese rivolte ad una Ministra dovrebbero essere sottoposte a normative di tipo penale..giacchè si insulta una donna senza alcuna ragione.. deridendola e mettendola alla berlina in modo assai violento. Una aggressività inaudita di chi, successivamente, trova stupidi pretesti per porre le scuse, che poco possono servire poiché non prodotte da un bimbo inconsapevole, ma da un vicepresidente del nostro Senato: Una ignobile vergogna!


Per ciò che riguarda poi l’espressione sessuale in genere…nella mia personale visione laica…io credo che tutto potrebbe esser fatto con il consenso dell’altro..cioè, a tutti è possibile condividere ogni gioia…ed un proprio modo di manifestarla…purchè si rispetti la volontà dell’altro...Ognuno è libero di esprimersi come crede e può farlo con chiunque..ma, solo nel massimo del riguardo e dell’attenzione altrui.
Questo rispetto è delimitato da un confine, una linea invisibile: la linea della violenza.. una linea che non può in assoluto essere superata…ma solo protetta attraverso le dovute normative ed una relativa conoscenza culturale.

Vincenzo Cacopardo

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