Se vi è qualcosa in me che
viene respinta in modo connaturato è sicuramente la violenza. In qualsiasi
forma la si esprimi …persino in quella
psicologica, la violenza rimane un espressione deprecabile e malsana, nociva ad ogni società che aspiri al benessere.
Il sempre più frequente
fenomeno della omofobia, sembrerebbe oggi, voler portare la nostra classe
politica alla individuazione di opportune normative per proteggere in modo equo
ogni cittadino nella propria naturale manifestazione sessuale.. al di là di ogni costruzione
morale definita.
Io credo che questo fenomeno
non dovrebbe nemmeno essere sottoposto a regole separate, ma essere inserito in
un contesto giuridico in cui si deve tendere a proteggere chiunque da ogni
forma di aggressione e violenza. Non bisogna occuparsi
specificatamente del fenomeno omofobia, ma seguire un percorso legale di rispetto contro ogni forma di
violenza sull’individuo..cominciando dalle più stupide derisioni.
Se una donna o un uomo, non ostacolando
le regole del buon rispetto civico, vengono oggi offesi e dileggiati per una
propria espressione fuori da certi canoni tradizionali, devono in
prevalenza essere protetti dalla legge per il fatto stesso di essere degli individui
facenti parte di una comunità sociale che non può ignorare il loro stato umano,
né manifestare opinioni rispetto al loro modo di esprimere una differente sessualità.
La violenza resta, invece, una chiara espressione generata da un istinto di aggressività.. a volte connaturata ed altre volte.. elaborata attraverso una serie di frustrazioni che portano l’individuo a trovare un qualsiasi pretesto per manifestarla. In certi casi…se l’individuo ha un palese deficit culturale, questo pretesto può scattare alla vista di una qualsiasi espressione omofoba. Ma la violenza….sia che venga espletata per un fattore congenito o per un pretesto…rimane sempre prepotenza! Ed ogni forma di prepotenza deve essere combattuta a prescindere e non perché manifestata contro determinate espressioni. Nella fattispecie, il dibattito all'interno del mondo politico è sempre più spesso ridotto alle sole questioni etiche, nascondendo il più importante reato della violenza.
Persino le recenti offese rivolte ad una Ministra dovrebbero essere sottoposte a normative di tipo penale..giacchè si insulta una donna senza alcuna ragione.. deridendola e mettendola alla berlina in modo assai violento. Una aggressività inaudita di chi, successivamente, trova stupidi pretesti per porre le scuse, che poco possono servire poiché non prodotte da un bimbo inconsapevole, ma da un vicepresidente del nostro Senato: Una ignobile vergogna!
Per ciò che riguarda poi l’espressione
sessuale in genere…nella mia personale visione laica…io credo che tutto
potrebbe esser fatto con il consenso dell’altro..cioè, a tutti è possibile condividere
ogni gioia…ed un proprio modo di manifestarla…purchè si rispetti la volontà
dell’altro...Ognuno è libero di esprimersi come crede e può farlo con chiunque..ma,
solo nel massimo del riguardo e dell’attenzione altrui.
Questo rispetto è delimitato
da un confine, una linea invisibile: la linea della violenza.. una linea che
non può in assoluto essere superata…ma solo protetta attraverso le dovute
normative ed una relativa conoscenza culturale.
Vincenzo Cacopardo
Nessun commento:
Posta un commento