23 lug 2013

L’”ossessione” di Casaleggio… che non aiuta un libero pensiero


A sentire Casaleggio nei prossimi mesi, in Italia, ci saranno disordini e rivolte che la politica non potrà dominare. Il cofondatore del movimento 5 stelle ritiene che i partiti, ormai, sono strutture arcaiche ed il futuro è la democrazia diretta è attraverso la Rete
Dopo queste parole non possiamo di certo non tener conto di ciò che è avvenuto… attraverso l’uso di questo sistema della rete.. al suo stesso Movimento…e se questa battaglia sulla definizione di una, quanto mai relativa, “democrazia diretta” ha portato a simili risultati, non c’è da stare sereni.
In un paese grande come il nostro appare davvero assurdo poter ricercare un sistema di democrazia diretta. Si può e si deve di certo migliorare il sistema attraverso la regolamentazione degli stessi partiti e fornendo alle istituzioni regole innovative più efficaci. Ma la demagogica battaglia su una possibile  ‘”democrazia digitale’ altro non può essere che un’autocrazia in cui, lo stesso Casaleggio, pretende di muovere il meccanismo digitale per assoggettare al proprio volere i suoi "androidi".
Casaleggio continua sottolineando che “la democrazia diretta vuol dire “portare, spostare verso il cittadino il peso delle decisioni, della partecipazione e quindi sostituire l’attuale delega, che è una delega in bianco, al parlamento”. Per Casaleggio, questo significa “l’irruzione del cittadino nella vita politica, poiché così diventa un politico in prima persona”.
Belle parole! Parole che non potranno mai avere un riscontro con la realtà!...

La democrazia diretta tanto invocata da Grillo..può solo essere un’utopia!  Nella democrazia diretta il potere è esercitato direttamente dal popolo mentre.. in quella indiretta.. dai rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento).
Vorremmo.. forse… fare esercitare il potere dal popolo attraverso i computer?
Avendo di fatto una rappresentanza politica espressa nelle Camere, la nostra, dunque…non può che essere  un’espressione  di democrazia indiretta…gli unici strumenti di democrazia diretta che si possono usare sono il referendum ed, a volte, l'iniziativa popolare. A tal proposito la nostra  Costituzione disciplina anche le materie che devono essere sottoposte al voto popolare. Fra queste: qualsiasi modifica alla Costituzione e l'introduzione di codici di leggi.
Sappiamo..poi..che la democrazia esprime il suo potere grazie ai criteri di maggioranza. In questa ottica sembra chiaro che l'unico modo per avere una sana ed efficace democrazia, è quella di poter informare i cittadini in maniere più approfondita su tutto. (..e questo..forse.. è l’anello debole che rende fragile il nostro sistema di democrazia)
Nel momento in cui noi esprimiamo..attraverso le elezioni, un consenso su chi deve rappresentarci in Parlamento, abbiamo di per sé definito un  indiscutibile percorso di democrazia indiretta. Se poi nel sottile gioco del populismo demagogico…vogliamo non chiamare più un rappresentante del parlamento “deputato”…ma “cittadino”, ciò non avvalora alcun risultato di sovranità popolare diretta.
Se..al contrario, si vuole lavorare efficacemente in favore di una democrazia per raggiungere un risultato di maggiore funzionalità del sistema...in un popolato Paese come il nostro…non occorre sminuire le figure degli “onorevoli”…ma guardare in direzione di una più chiara separazione dei ruoli per competenze, attraverso uno studio organizzativo che dovrebbe basarsi su un principio di specializzazione e di suddivisione del lavoro, per colmare quel solco che ancora separa i cittadini dai propri  rappresentanti in Parlamento.. 
La prima riforma in tal senso non può che guardare in direzione dei Partiti. : Se Casaleggio guardasse con più attenzione alle strutture dei partiti, lavorandovi per poterli modificare e rendendoli come delle “utili officine di idee” in contatto ed in dialogo costante con i cittadini, si accorgerebbe di quanto ciò, potrebbe influire positivamente sulla stessa democrazia.
Ma il fatto è... che Gianluigi Casaleggio, altro non è che un personaggio dedito al lavoro nel campo del digitale e questo….gli impone (in modo illogico) di vedere solo in questa sua ottica ogni percorso di natura sociale: Quella che potremmo identificare come una sorta di “maniacale ossessione” che non potrà mai aiutare il dialogo e lo scambio di un libero pensiero.

Vincenzo Cacopardo

2 commenti:

  1. E' evidente la dipendenza psicologica di Grillo da Casaleggio! Spero che nel movimento 5 stelle si esca presto da questo "inganno" che uccide la libertà di pensiero e inquina una buona politica.

    RispondiElimina
  2. Purtroppo non è solo un problema di libero pensiero...ma anche di metodo e di idee che appaiono fin troppo demagogiche.
    Questo Movimento, se condotto con grande senso di responsabilità e con equilibrio... oltre che senza la persistente presenza dei computers,
    avrebbe potuto dare nuova linfa politica al nostro Paese...Un vero spreco di energie inutili, poco efficaci e, spesso, sconclusionate.

    RispondiElimina