A sentire Casaleggio nei
prossimi mesi, in Italia, ci saranno disordini e rivolte che la politica non
potrà dominare. Il cofondatore del movimento 5 stelle ritiene che i partiti,
ormai, sono strutture arcaiche ed il futuro è la democrazia diretta è attraverso
la Rete
Dopo queste parole non possiamo di certo
non tener conto di ciò che è avvenuto… attraverso l’uso di questo sistema della
rete.. al suo stesso Movimento…e se questa battaglia sulla definizione di una, quanto mai relativa, “democrazia diretta” ha portato a simili risultati, non c’è
da stare sereni.
In un paese grande come il nostro appare
davvero assurdo poter ricercare un sistema di democrazia diretta. Si può e si deve di certo migliorare il sistema attraverso la regolamentazione degli stessi partiti e fornendo alle istituzioni regole innovative più efficaci. Ma la demagogica battaglia su una possibile ‘”democrazia
digitale’ altro non può essere che un’autocrazia in cui, lo stesso Casaleggio, pretende
di muovere il meccanismo digitale per assoggettare al proprio volere i suoi "androidi".
Casaleggio continua sottolineando che “la democrazia diretta vuol dire “portare,
spostare verso il cittadino il peso delle decisioni, della partecipazione e
quindi sostituire l’attuale delega, che è una delega in bianco, al parlamento”.
Per Casaleggio, questo significa “l’irruzione
del cittadino nella vita politica, poiché così diventa un politico in
prima persona”.
Belle parole! Parole che non potranno mai
avere un riscontro con la realtà!...
La democrazia diretta tanto
invocata da Grillo..può solo essere un’utopia! Nella democrazia
diretta il potere è esercitato direttamente dal popolo mentre.. in quella
indiretta.. dai rappresentanti eletti dal popolo (il
parlamento).
Vorremmo.. forse… fare
esercitare il potere dal popolo attraverso i computer?
Avendo di fatto una
rappresentanza politica espressa nelle Camere, la nostra, dunque…non può che
essere un’espressione di democrazia indiretta…gli unici strumenti
di democrazia diretta che si possono usare sono il referendum ed, a volte, l'iniziativa
popolare. A tal proposito la nostra Costituzione disciplina anche le
materie che devono essere sottoposte al voto popolare. Fra queste: qualsiasi
modifica alla Costituzione e l'introduzione di codici di leggi.
Sappiamo..poi..che la
democrazia esprime il suo potere grazie ai criteri di maggioranza. In questa
ottica sembra chiaro che l'unico modo per avere una sana ed efficace
democrazia, è quella di poter informare i cittadini in maniere più
approfondita su tutto. (..e questo..forse.. è l’anello debole che rende fragile
il nostro sistema di democrazia)
Nel momento in cui noi
esprimiamo..attraverso le elezioni, un consenso su chi deve rappresentarci in
Parlamento, abbiamo di per sé definito un indiscutibile percorso di
democrazia indiretta. Se poi nel sottile gioco del populismo
demagogico…vogliamo non chiamare più un rappresentante del parlamento
“deputato”…ma “cittadino”, ciò non avvalora alcun risultato di sovranità
popolare diretta.
Se..al contrario, si vuole
lavorare efficacemente in favore di una democrazia per raggiungere un risultato
di maggiore funzionalità del sistema...in un popolato Paese come il nostro…non
occorre sminuire le figure degli “onorevoli”…ma guardare in direzione di una
più chiara separazione dei ruoli per competenze, attraverso uno studio
organizzativo che dovrebbe basarsi su un principio di specializzazione e di
suddivisione del lavoro, per colmare quel solco che ancora separa i
cittadini dai propri rappresentanti in Parlamento..
La
prima riforma in tal senso non può che guardare in direzione dei Partiti. : Se
Casaleggio guardasse con più attenzione alle strutture dei partiti, lavorandovi
per poterli modificare e rendendoli come delle “utili officine di idee” in
contatto ed in dialogo costante con i cittadini, si accorgerebbe di quanto ciò,
potrebbe influire positivamente sulla stessa democrazia.
Ma il fatto è... che Gianluigi
Casaleggio, altro non è che un personaggio dedito al lavoro nel campo del
digitale e questo….gli impone (in modo illogico) di vedere solo in questa sua
ottica ogni percorso di natura sociale: Quella che potremmo identificare
come una sorta di “maniacale ossessione” che non potrà mai aiutare il dialogo e
lo scambio di un libero pensiero.
Vincenzo
Cacopardo
E' evidente la dipendenza psicologica di Grillo da Casaleggio! Spero che nel movimento 5 stelle si esca presto da questo "inganno" che uccide la libertà di pensiero e inquina una buona politica.
RispondiEliminaPurtroppo non è solo un problema di libero pensiero...ma anche di metodo e di idee che appaiono fin troppo demagogiche.
RispondiEliminaQuesto Movimento, se condotto con grande senso di responsabilità e con equilibrio... oltre che senza la persistente presenza dei computers,
avrebbe potuto dare nuova linfa politica al nostro Paese...Un vero spreco di energie inutili, poco efficaci e, spesso, sconclusionate.