Se analizziamo il quadro politico odierno …ci accorgiamo che
la maggioranza dei voti restano concentrati
nelle tre posizioni partitiche ( PDL-PD-M5S) ed ognuno di essi pare
avere circa un terzo (M5s un po’ meno) dei consensi dei votanti del nostro
Paese.
Questo dato sembra perdurare da un po’ di tempo…ma la cosa
che di sicuro colpisce è che… il tutto si ripercuote contro la logica di un
sistema bipolare… rafforzando un’evidente crisi delle ideologie che non riesce
più a trovare sfogo nelle vecchie contrapposizione (Destra-Sinistra).
Possiamo affermare che l’ingresso di Grillo ed il largo consenso
ottenuto, hanno dimostrato la fragilità di un simile sistema costruito in
fretta e senza una giusta logica per un’esigenza legata prevalentemente ad una
governabilità più sicura. (Governabilità che…poi..tanto sicura..non si è
dimostrata).
La strada futura pare,
indubbiamente, quella di offrire alternative per il riscontro con un governo
più stabile senza soffocare l’azione dinamica di costruzione di una dialettica
politica sostenuta dalla base dei Partiti. A tal proposito appare davvero difficile da
comprendere l’affermazione di Casaleggio circa un prossimo futuro (futuro che appare assai lontano), nel quale
sarà facile costruire il dialogo politico col cittadino attraverso la rete
internet. Ancora troppa rimane l’ignoranza nel paese riguardo a questi
mezzi che premiano solo determinate categorie sociali. Tanti cittadini hanno ancora bisogno di un
contatto visivo ed uno scambio verbale diretto.
In quest’ottica.. l’innovazione dovrebbe guidare verso un percorso
alternativo che premi principalmente le “linee dei programmi”..a
prescindere dalla occlusa visione ideologica di qualunque Partito. Per le
suddette linee programmatiche..occorre però.. dare ai Partiti un regolamento
che li obblighi a spingerli verso un maggior dialogo con la cittadinanza
attraverso dibattiti e riunioni che possano educare ad uno scambio ed una
migliore conoscenza dei problemi di ordine sociale.
A seguire …(proprio per rendere maggiore sicurezza alla
definizione della linea programmatica più suffragata)..l’impegno dovrebbe
essere concentrato su una più chiara “definizione
dei ruoli”, facendo sì che il compito delle normative possa essere
condotto dalle forze dei Partiti nel Parlamento e l’esecuzione del programma
guidato da forze amministrative diverse, professionalmente preparate e non
legate agli stessi Partiti.
Tutto ciò… al fine di offrire: -Ai cittadini.. la direzione del programma (con la connessa responsabilità delle scelte avvalorate)
-Alle
forze della politica.. la definizione dei termini legislativi -Alle forze amministrative..l’esecuzione
e l’operatività funzionale amministrativa.
In quest’ottica si potrebbe lasciare una certa dinamica della
politica più libera nelle idee, contemporaneamente.. si investirebbe il
cittadino di un compito fondamentale per la scelta dell’indirizzo programmatico
ed, in modo separato…si promuoverebbe un ruolo amministrativo disgiunto per la
stessa esecuzione del programma.. (ruolo indipendente dalle scelte politiche di base
e dalle necessarie normative).
Il compito dell’Ordine giudiziario non potrà che restare
sempre separato e di controllo.. fondamentale per un sistema di democrazia che
si vuole sicuro e di tutela per la sua
stessa integrazione.
La scelta di un simile nuovo percorso non può mai prescindere
dalle fondamentali riforme istituzionali e da un’intesa politica che induca
verso la strada del rinnovamento e della funzionalità.. oggi più che
necessaria.
vincenzo Cacopardo
vincenzo Cacopardo
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