Con la testa sotto la sabbia
Quasi sessant’anni fa Ennio Flaiano immaginò la storia, divertente e
malinconica, di un marziano atterrato a Roma e poi ricevuto dalle maggiori
autorità. Ma che cosa accadrebbe oggi, se un inviato proveniente da Marte,
terminato un viaggio di ricognizione nel mondo, giungesse in Italia per
incontrare ministri e banchieri, politici e industriali, deciso a farsi un’idea
del nostro Paese? Proviamo a ipotizzarlo.
Dopo avere intercettato grande ottimismo per la ripresa incipiente, il
nostro marziano torna in albergo e riguarda gli appunti preparati dai suoi
esperti. L’Italia ha oltre il 130 per cento nel rapporto debito-Pil, in
crescita: ben al di là delle previsioni di due anni fa quando i più sostenevano
che fosse stato raggiunto il picco.
Le prospettive di rientro – sentenziano i tecnici di Marte – sono
inesistenti. La crescita del reddito potenziale è infatti, nelle stime più
ottimiste, appena sopra lo zero, l’inflazione presente e attesa è al di sotto
dell’uno e mezzo (1,3 in agosto), ma i tassi d’interesse effettivi sono in
rialzo. Dati poco incoraggianti per la sostenibilità del debito.
Dai giorni della crisi più profonda – precisano poi gli esperti – l’Italia
non ha fatto niente per rilanciare la competitività. Né quella intesa in senso
stretto, determinata, cioè, dal tasso di produttività e dal costo del lavoro;
né quella più ampiamente considerata, determinata dall’efficienza nelle
dinamiche amministrativo-burocratiche e del sistema giudiziario e
dall’incidenza della corruzione. La conseguenza, nota il marziano spulciando
numeri e percentuali, si fa sentire sugli investimenti e sulle esportazioni
che, pur essendo cresciute più della domanda interna, non hanno avuto un
andamento dinamico quanto quelle di Madrid, capitale che ha appena visitato. La
disoccupazione è in crescita, l’occupazione in calo, mentre il settore bancario
resta fra i più fragili d’Europa, con la necessità potenziale di capitali che
sfiora i 30 miliardi, secondo le informazioni che gli esperti di Marte hanno
raccolto a Francoforte e Bruxelles.
Se questo è il quadro, si chiede il marziano con gli occhi sbarrati dopo
una notte a far di calcolo, perché le tante, eminenti personalità incontrate
sono ottimiste? Perché non avvertono un senso di urgenza? Non temono di perdere
il controllo delle finanze pubbliche, non li inquieta la prospettiva di dover
chiedere aiuto all’Europa? Se, invece, gli italiani fossero forzati a comprare
titoli di Stato per evitare questa prospettiva, non temono di scivolare lungo
la via di un irreversibile declino economico? È davvero motivo di gioia una
previsione di crescita del Pil che oscilla dal -1,3% al -1,7 nel 2013 e dal
-0,5 al +0,7 nel 2014, visto che, secondo gli esperti, alle stime del governo
con il suo +1,3% nel 2014 non crede nessuno?
Come mai, infine, tanti si compiacciono del surplus primario, ma non
pensano che con questi dati macroeconomici, attuali e attesi (dal Pil
all’inflazione ai tassi d’interesse), è difficile che l’Italia possa arrestare
la dinamica perversa del debito?
Essendo la sua conoscenza degli esseri
umani ancora molto superficiale, non fidandosi completamente dei suoi esperti,
consapevole che gli economisti hanno spesso un approccio limitato ed
eccessivamente tecnico, il nostro marziano decide di chiedere aiuto a un guru
di Marte, amico suo. Il guru gli risponde così: «L’italiano è una specie
particolare di essere umano. Ha età media elevata e, nella media, è ricco.
Forse per questo la sua propensione al rischio è scarsa, un ricordo la voglia
di emergere del dopoguerra. Si preoccupa soprattutto della tassa sulla casa,
ovvero la tassa che incombe sulla sua ricchezza». Poi il guru aggiunge: «Non
perdere troppo tempo a ragionare in Italia, ma goditela. È un Paese di grande
bellezza». Il nostro marziano è molto occupato e deve terminare il suo viaggio
tra gli umani: si ripropone di tornare e portarci suo marito in vacanza (va da
sé, si tratta di una marziana). Nel finale del suo rapporto sull’Italia scrive:
«Teniamo un occhio aperto. Quando tutte queste belle cose italiane dovranno
essere vendute per fare fronte ai debiti, le compreremo a prezzo di saldo e ne
faremo attrezzati luoghi di vacanza per i pensionati di Marte e del mondo
emergente. La prima idea potrebbe essere quella di mini appartamenti al
Colosseo. Bellissimo, nonostante i buchi».
Lucrezia Reichlin
Con discreta ironia ed intelligenza, l’autrice di questo articolo, riesce a
trasmettere l'impassibile presa d’atto del paese rispetto
alle prospettive di crescita nel perdurare di un irreversibile
declino economico. Ci parla di una strana dinamica del debito appellandola come
“perversa” che non può indurre a vedere in positivo.
La giornalista proietta nei tempi odierni la divertente e malinconica
storia di un marziano atterrato a Roma, prendendo spunto da una immaginaria
storia di Ennio Flaiano ambientata circa sessant’anni orsono.
Con perfetto intuito, Lucrezia Reichlin, facendo anche riferimento al perfezionismo tecnico di certi economisti, ci informa della insensata contraddizione esistente in un paese come il nostro…dove si ostenta un particolare ottimismo..
dimentichi degli allarmanti dati delle previsioni di crescita del Pil. Previsioni
che, invero, potrebbero rappresentare l’unico vero motivo di un’esultanza.
...Come per gli struzzi..in molti preferiscono mettere la testa sotto la sabbia..
...Come per gli struzzi..in molti preferiscono mettere la testa sotto la sabbia..
vincenzo cacopardo
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