Matteo Renzi, blocca la deriva proporzionalista
optando in modo scontato per un sistema maggioritario. L’impianto su cui lavora e si propone parte
dalla bozza D’Alimonte: soglia del 40 per cento per ottenere il premio di
maggioranza, eventuale secondo turno se nessuno dovesse superarla, brevi liste
bloccate in circoscrizioni piccole per legare i parlamentari al territorio.
Al di là di
ogni indubbio legame col territorio Renzi, sempre più carico di
particolare teatralità, parla di questi
argomenti come se volesse porre le nuove regole ad un incontro di calcio.. asserendo, che in una democrazia si devono in assoluto
determinare vincitori e vinti. Queste sue dichiarazioni nascono spontanee e sicure
in considerazione di un’esperienza costruita come Sindaco in una
amministrazione comunale. Non per niente…questa proposta di sistema
elettorale è volutamente simile a quello per le amministrazioni comunali.
La sua è la solita insistente strada che continua a spingere alla determinazione più sicura di un bipolarismo attraverso un sistema maggioritario...Una via che non intende ricercare percorsi alternativi meno costretti, ma che vuole imporre ad ogni costo la sicurezza di un qualsiasi governo.
Nulla di
strano… se non si individuasse in questo pragmatico percorso una diversa
sintonia con le esigenze che spetterebbero ad una politica di livello
nazionale, ossia legata alle primarie istituzioni di una Repubblica che, per costituzione, imporrebbe maggior rispetto
per la formazione di una politica parlamentare non forzata da una governabilità.
Porre una camicia di forza alla base della politica determinerà sempre estreme
difficoltà alla stessa funzione di governo…Strano che
tanti soloni della politica odierna non se ne siano ancora accorti!
Il giovane
sindaco, come altri, non sembra intuire la primaria importanza della definizione
di un metodo per le elezioni posto attraverso regole che devono favorire
maggiore apertura alla base della politica…come non pare percepisca l’importante
necessità di dover lavorare fondamentalmente per una riforma di rinnovamento dei
Partiti.
Un’altra
figura gigionesca che ostenta fin troppa sicurezza, non manifestando una doverosa
umiltà e che sembra ambire al potere ed al comando.. simulando abilmente un
comportamento da cittadino comune nell’uso ostentato di una bicicletta.
vincenzo cacopardo
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