TRATTO DALLO STUDIO DI RICERCA
di v.cacopardo
di v.cacopardo
Non v’è dubbio che, nel
nostro Paese, un sistema proporzionale, non riesce ad adattarsi ad una concezione
del bipolarismo tendente a definire con
più semplicità e concretezza una sicura governabilità. Per portare avanti il sistema
bipolare occorre quindi un maggioritario secco che possa offrirgli maggiore sicurezza ed efficienza.
Definito un simile sistema.. al quale, oggi, una gran parte delle forze
politiche aspirano, il problema, comunque persiste sulle conseguenze che si riportano
ad una libera azione democratica: Infatti definendo
in modo snello quella maggioranza, si rinvigorisce l’aspetto governativo, ma, nel
contempo, si indebolisce l’effetto fondamentale di una politica di base che dovrebbe
supportare le diverse idee e le particolari esigenze provenienti dal basso. La scelta del maggioritario viene sempre promossa
e spinta da coloro che si
potrebbero definire “ attori e protagonisti” ,
personaggi che guardano ad un riscontro individuale della figura nel senso più egocentrico.
Qualcuno potrebbe affermare che ogni progetto può essere definito e portato avanti solo da
coloro che rappresentano la testa di un sistema..ossia un governo con i suoi
ministri, ma ..come ormai comprovato in questi ultimi tempi… è sempre più
difficile sostenere una governabilità, senza una base politica di appoggio più sicura.
Preoccupa, in ogni caso, il fatto di voler operare con un modello maggioritario di sostegno ad un
bipolarismo, perchè finirebbe con contribuire ad edificare un sistema sempre più rigido col rischio di
non innovare nulla e di condurre dritto ad un autoritarismo. Un bipolarismo, com’è noto,
definisce due correnti di pensiero differenti ed in contrapposizione per
visioni ideologiche che tendono ad identificare le scelte. Queste scelte
pongono, coloro che devono condividerle,
di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico non potrà, né
dovrebbe mai sottomettersi: difficile poter condividere in toto un progetto per
il quale si potrebbe essere d’accordo solo in parte!
La
differenza di pensiero..al contrario.. può solo essere positiva per la dialettica su cui poggia l'arte della politica...e va protetta! La politica non può
procedere attraverso limitate concezioni che non possono appartenere ad
una vera democrazia. Esse portano ad una visione fortemente leaderista, ad una
fittizia esaltazione della figura, ed infine…alla deprecabile venerazione dell’individuo.
Un ideale al quale oggi, solo inconsciamente ogni società civile, può aspirare! Qualora.. invece.. si volesse
optare per operare attraverso un sistema proporzionale ci si dovrebbe scordare
di ogni sistema bipolare..provvedendo alla ricerca di altri e differenti metodi per il
riscontro di una maggioranza.
Da un lato …il sistema
proporzionale offre maggiore politica di base rendendo più instabile un percorso governativo. Dall’altro...quello maggioritario offre
più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..ma spesso anche, soffocando,
ogni possibile dialogo alla base. Quale la soluzione.. dunque..
se non si opera verso un innovativo percorso che possa offrire ad ambedue… una
più libera strada favorendo un traguardo più efficiente ed equilibrato?
Per ottenere un risultato più innovativo e funzionale occorre di sicuro aprirsi in direzione di una nuova forma mentis..guardare ad un percorso di nuove idee tirandosi fuori dal quadro della visione del sistema istituzionale in cui siamo fin troppo immedesimati. Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli. Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso.
Per ottenere un risultato più innovativo e funzionale occorre di sicuro aprirsi in direzione di una nuova forma mentis..guardare ad un percorso di nuove idee tirandosi fuori dal quadro della visione del sistema istituzionale in cui siamo fin troppo immedesimati. Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli. Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso.
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