Il
tragico episodio di Modena si inserisce in quel lungo filone delle tante
violenze ed abusi nei confronti delle giovani ragazze. Al di là della tragedia
assai triste, si continua a voler discriminare l’atto sessuale collegandolo a
queste particolari storie che tutto possono sembrare.. ma non di specifico sesso. La violenza non può essere motivata dall’atto
sessuale, il quale può esprimersi in forma erotica assai meglio attraverso un
atto di dolcezza. Non può essere legata naturalmente all’atto erotico ma condotta da una precisa deviazione che si esprime con l'aggressività.
GIOVANARDI: "Non voglio entrare nel
merito della vicenda che l’autorità giudiziaria dovrà chiarire in tutti i suoi
controversi aspetti. Quello che ritengo insopportabile sono certe
dichiarazioni, tra l’indignato e il meravigliato, come se fosse possibile, 364
giorni all’anno, dileggiare ogni regola ed ogni principio educativo,
presentando la sessualità come uno dei tanti beni di consumo, e poi
scandalizzarsi se i ragazzi non si rendono neppure conto dell’inaudita gravità
di certi comportamenti", Se si sgancia la sessualità da un rapporto di
amore e di rispetto reciproco, svalutandola a livello di semplice divertimento,
non ci si può illudere di risolvere il problema attraverso la repressione
penale".
Leggendo
queste parole si ha la sensazione che Giovanardi non comprenda la differenza
tra una forma di violenza da quella sessuale, legando insieme, con troppa
facilità, le due forme espressive: Non è detto che non si possa fare sesso
senza esprimere alcuna violenza, come non è affatto sicuro che in un rapporto di “rispettoso
e reciproco amore” (come lui specifica) qualcuno non possa di colpo manifestarsi violento. Non può
essere una questione di amore o di sesso ma di stabilità o no dell’individuo.
Quello
che più deve colpire.. non può essere l’espressione erotica di un rapporto, seppure
presentato ormai troppo come bene di consumo, ma ogni forma di violenza e prepotenza che..
giorno per giorno.. si presenta davanti agli occhi dei nostri giovani nelle
pessime rappresentazioni cinematografiche e televisive, nelle playstations e giochi
simili.. che la società distribuisce tranquillamente e che formano in modo
negativo ed in senso aggressivo i ragazzi d’oggi.
vincenzo cacopardo
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