21 ott 2013

POTENTATI, SOCIETA’.. E REGOLE



Se la corda si rompe.......
di vincenzo cacopardo

La crisi economica che investe tutto il mondo sembrerebbe generata da un assurdo sistema che impone alcune regole a protezione dei grandi potentati.
Se la ricchezza è mal distribuita, e ciò viene tollerato da tempo attraverso le regole di un impianto edificato con la forza del denaro, questo si deve ad una precisa volontà di alcune influenti lobby che la sostengono costantemente continuando a trarne beneficio. Un beneficio dei pochi, i quali dovrebbero comprendere che questa corda non potrà esser tirata troppo.
Se la corda si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione, sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.

I gruppi influenti, con le loro risorse, dovrebbero fare bene i conti e vedere con maggior saggezza un futuro diretto al necessario bilanciamento, attraverso una comune collaborazione che possa indicare una vantaggiosa convivenza: meglio usare le spropositate ricchezze in favore di una società dove si intende vivere tranquilli, favorendo lavoro e benessere comune, contribuendo così, ad una speranza… anziché pretendere serenità da una comunità che genera prevalentemente povertà e sfiducia nel prossimo.

In realtà.. (verità che appare oggi assai condizionante), la società mondiale si è costruita, col tempo, in tale indiscreto modo, da perdere il fine sensato di una indispensabile regolamentazione. Un sistema non basato su una economia di equilibrio collettivo, ma sul peso che il denaro può esercitare sul singolo individuo. Ciò ha portato a non individuare il giusto percorso e ad identificare il denaro come un fine e non come il mezzo necessario per la crescita del nostro Welfare.

Inutile illudersi!...La teoria del libero mercato non può più funzionare in rapporto al carico notevole che essa impone ad una società che si vorrebbe più equa!  Se un libero mercato sembra indispensabile per un progresso che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di competizione, questi deve per forza far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…Non è solo un problema di etica ma anche di sostanza!      
La società è ormai formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, sui meriti e le capacità.


Nessun commento:

Posta un commento