di vincenzo cacopardo
La crisi economica che investe tutto il mondo sembrerebbe
generata da un assurdo sistema che impone alcune regole a protezione dei grandi
potentati.
Se la ricchezza è mal distribuita, e ciò viene tollerato da
tempo attraverso le regole di un impianto edificato con la forza del denaro, questo
si deve ad una precisa volontà di alcune influenti lobby che la sostengono
costantemente continuando a trarne beneficio. Un beneficio dei pochi,
i quali dovrebbero comprendere che questa corda non potrà esser tirata troppo.
Se la corda si rompe.. anche il beneficio e le ricchezze dei
pochi decadranno ed il rischio di una rovina potrà colpire l’intera società nel
suo insieme: povertà e ricchezza potrebbero lasciare lo spazio a distruzione,
sfiducia e fine di ogni sistema democratico collettivo.
I gruppi influenti, con le loro risorse, dovrebbero fare bene
i conti e vedere con maggior saggezza un futuro diretto al necessario
bilanciamento, attraverso una comune collaborazione che possa indicare una
vantaggiosa convivenza: meglio usare le spropositate ricchezze in favore di
una società dove si intende vivere tranquilli, favorendo lavoro e benessere
comune, contribuendo così, ad una speranza… anziché pretendere serenità da una comunità
che genera prevalentemente povertà e sfiducia nel prossimo.
In realtà.. (verità che appare oggi assai condizionante), la
società mondiale si è costruita, col tempo, in tale indiscreto modo, da perdere il
fine sensato di una indispensabile regolamentazione. Un sistema non basato su
una economia di equilibrio collettivo, ma sul peso che il denaro può esercitare
sul singolo individuo. Ciò ha portato a non individuare il giusto percorso e ad
identificare il denaro come un fine e non come il mezzo necessario per la
crescita del nostro Welfare.
Inutile
illudersi!...La teoria del libero mercato non può più funzionare in rapporto al
carico notevole che essa impone ad una società che si vorrebbe più equa! Se un libero mercato sembra indispensabile per un progresso
che voglia basarsi sul merito, sulla qualità e su un essenziale principio di
competizione, questi deve per forza far uso di una regolamentazione che renda maggior equilibrio e più stabilità alla società…Non è solo un problema di etica ma anche di
sostanza!
La società è ormai
formata!.. il problema fondamentale, oggi, è quello di saperla equilibrare! Di renderla bilanciata in favore di
un benessere collettivo che possa soddisfare le esigenze di tutti senza incidere negativamente sui valori, sui meriti e le capacità.
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