Ancora Berlusconi!...
Un’infinita storia politica
che immobilizza un Paese che necessita di crescita. Si continua a discutere
ancora della decadenza del Cavaliere, che insiste con i suoi appelli e le
discutibili, se non inopportune.. richieste di revisione del processo.
Non entrando come da mia
abitudine sul merito delle vicende giudiziarie del Cavaliere, (che rispetto
come rispetto il suo risentimento), mi permetto solo di giudicare il suo sconsiderato incedere, sintomo di una pervicace ambizione che sembra non
abbandonarlo mai. Un perseverante percorso che penalizza di sicuro il paese..
Quello che Silvio Berlusconi
attua con una certa efficacia è la incessante
commedia di un lungo ventennio,..con un continuo martellamento contro un
sistema che lo vorrebbe fare fuori. Ma questo sistema è proprio il terreno sul
quale lui stesso ha costruito una fortuna e che lo ha condotto poi alla disfatta.
Come nel passato quando ha
creato la sua immagine di politico, anche oggi, Berlusconi continua a credere di
poter far forza su una comunicazione ostentata e ricca di simulazioni.
In questo percorso ha
individuato nei molti suoi adepti, privi di ogni personale pensiero politico,
ma solo asserviti fino al midollo, una energia sulla quale trarre ulteriore
forza. Quello che imbarazza di più è il suo parterre femminile che appare psicologicamente
(se non a volte..addirittura finanziariamente) totalmente asservito alla figura
del capo supremo.
Verrebbe perciò spontaneo
domandarsi come tali "esseri pensanti", inseriti nella politica, possano rendersi così
pecore e poi sperare di far crescere un Paese che necessita proprio di un
indispensabile individualismo e di idee…
Una considerazione, la mia,
che non intende inserirsi nella banale contrapposizione destra-sinistra e che trae forza
solo da considerazioni oggettive prive da ogni posizione ideologica in
proposito.
Se i cittadini non si accorgono
di ciò e pretendono poi di poter crescere possono solo illudersi: fino a quando
vi saranno queste figure e analoghi inconsistenti greggi in politica, nulla
potrà mai cambiare…
vincenzo
cacopardo
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