27 nov 2013

Il Cavaliere… il risultato di un errato sistema politico


Come non accorgersi di quanto il bipolarismo abbia danneggiato la politica di questo nostro Paese! Come non intuire l’imbarazzante genesi di un dialogo sempre meno predisposto all’utile costruzione di una politica funzionale!
La figura di Berlusconi è palesemente venuta fuori da questo modello di  sistema, una concezione politica che ha costretto sempre più il dialogo aprendo la strada a figure predominanti ed assolute, determinate ad infondere ideologie ristrette e conseguenti posizioni rigide.. esaltando al massimo le contrapposizioni.
Se non fosse venuta fuori una figura come quella del Cavaliere, ne sarebbe sorta un’altra similare,  come..del resto…se si continuasse a perseverare con tale paradigma, nel futuro ci riscontreremo con figure di leaders sempre più determinate e risolute.. delle quali avremo poco da lamentarci.
Se questa vuole essere la scelta del nostro popolo..bisognerà predisporsi ad accogliere un nuovo “incantatore di serpenti” determinato a comunicare con la consueta spavalderia di chi pensa che la politica debba costruirsi attraverso il leaderismo eccessivo edificato con la forza di assurde opposizioni che generano solo dure reazioni.
Non bisognerebbe tanto guardare alla politica attraverso la figura che la rappresenta, non i leaders, non i divi che con ambizione e senza alcuna scrupolo vorrebbero dirigerla, quanto al contenuto delle idee che si esprimono, ai programmi utili per la società. Non farsi più ingannare dalle figure, ma dirigere l’attenzione verso il contenuto ed il pensiero costruttivo che si intende esprimere.  
Non v’è dubbio che il sistema bipolare tende invece ad esaltare le figure e con esse porsi in un contrasto sempre più duro contro chi si oppone, infondendo, in tal modo, un sentimento tendente a non razionalizzare e ad alimentare persino un odio per la figura opposta.

Non si riscontrano più le sfumature grigie di una politica più moderata, ma solo le posizioni monolitiche bianche o nere che non aiutano un indispensabile e doveroso equilibrio.   
vincenzo cacopardo     

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