11 nov 2013

L’autocommiserazione del cavaliere e l'affezione di chi gli sta appresso

Il Cavaliere non ha sicuramente gradito l’intervista di  Alfano a SkyTg24 ed afferma di essere stato venduto al PD. Berlusconi dichiara «È vero che io ho assicurato di distinguere il piano dei processi da quello del governo, ma chi finge sia una bagatella il fatto che il Pd stia calpestando lo Stato di diritto pur di estromettermi dal Parlamento con il voto sulla decadenza, è chiaramente in malafede».
Lasciando intendere un segnale di chiara rottura tra lui ed il suo ex delfino.
Il clima del Partito è ormai estremamente teso e qualcuno insinua che vi possano essere altri dossier pronti a scatenare ulteriori scandali in casa PDL. Ma il Cavaliere rimane avvolto nel silenzio e da furbo  negoziatore, come già constatato nel passato, non intende compromettere alcuna possibilità di ricucire i rapporti. La sua autocommiserazione sembrerebbe avere un fine preciso…
Il suo messaggio è chiaro e perentorio..sebbene avveduto in favore degli elettori ..quando asserisce che questi non potranno mai essere traditi. Il paragone con i rapporti passati con Fini ed i suoi seguaci nasce spontaneo. Per il Cavaliere si tratta di un vero assassinio politico allorquando si vuole uccidere la figura del leader dei moderati.
Al di là della discutibile figura di moderato, Berlusconi, nel suo commiserarsi, continua a non rendersi conto di quanto possa aver preteso oltre ogni misura. La sua permanenza nel Parlamento ha ormai superato i tre mesi dalla sentenza di Cassazione che, come si vorrebbe in un paese di vera democrazia, non dovrebbe offrire più alcuna discriminante a qualsiasi parlamentare.
Ma sono ancora più preoccupanti le figure di coloro che continuano a stargli appresso per un sentimento di pura affezione che appare supportato da chiari interessi materiali. Un drappello di onorevoli resi tali grazie alla vitalità di una figura che li domina con la forza di un evidente potere finanziario. Che li tiene insieme con il vigore di una particolare pozione magica che potrebbe chiamarsi “coinvolgimento per interessi”  alieni da ogni concetto di scambio politico culturale che dovrebbe sostenere un Partito in favore di una società.
Fa ancora più specie il drappello delle figure femminili, ancora più solerte nella difesa del loro padre padrone che non le pone in alto con l’orgoglio che si deve alle donne che affrontano una carriera politica..ma che, con l’impegno dovuto a difesa del loro spirito, dovrebbero guardare con più rispetto alla tutela della propria posizione ed alla loro pensiero.
vincenzo cacopardo   

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