Non v’è dubbio che i problemi del lavoro sono direttamente collegati alle cattive
scelte della passata politica ed ogni odierna manifestazione di piazza.. potrà
far sentire la sua voce.. ma mai risolverli. Tutti coloro che operano in
politica e dentro le istituzioni sanno bene che il sistema si cambia dall’interno,
ogni altra alternativa può solo degenerare lo stato della precaria condizione,
portando dritti verso il sistema più duro di una dittattura.
E’ inutile farsi illusioni, ognuna delle forze odierne spiegate all’interno
del Parlamento, si muove per assumere una forza personale ed ottenere le opportunità
più utili, ma anche.. per non perdere consenso. Pur consapevoli che la primaria
strada per il cambiamento deve passare all’interno del sistema attraverso la
metamorfosi interiore dell’assetto istituzionale, in questo percorso non si
ritengono, però, disponibili a perdere un briciolo del loro potere.
Questo in sé potrebbe anche essere comprensibile, ma pone in evidenza
ulteriori argini ad un cambiamento che non potrà mai realizzarsi senza quella
duttilità necessaria che le forze della politica dell’ultimo ventennio ancora
attaccate alle poltrone, dovrebbero maggiormente intuire.
E così, mentre Napolitano insiste sulla tenuta del governo per ragioni
chiaramente legate all’Europa, Sel e Grillini si appattano sulle opportunità di
votare future leggi elettorali, il ministro Quagliariello alza il tono della
voce pressando sulle decisioni per le riforme del Parlamento, Matteo Renzi
corre dal Capo dello Stato che, in qualche maniera, cerca di calmargli l’animo, replicando
ugualmente con Alfano, Berlusconi cerca alleanze di opposizione col Movimento
5Stelle, il Consiglio dei ministri si riunisce con urgenza per prossimo vertice
europeo a Bruxelles…
Insomma un caos!...Una gran confusione dentro.. ed un’altra assai
pericolosa fuori!
La politica richiama, oggi, insulti ed
improperi mai sentiti, ma anche una
certa violenza.. prima mai vista..e quando si crea questo clima le future scelte
non potranno che risultare, sia per la premura…che per l’opportunità, forse..efficaci
per un certo tempo, ma sicuramente meno utili e convenienti per il futuro.
La direzione verso il cambiamento delle istituzioni vuole seguire la strada
di un taglio delle forze parlamentari attraverso un dimezzamento delle figure,
ma non sembra guardare.. in primo luogo.. al dimezzamento dei loro stipendi,
Vuole determinare l’eliminazione di un’Aula parlamentare…senza riflettere sulla
possibilità di rendere il bicameralismo più utile e funzionale: dimostrazione
rigorosa (come già sottolineato sopra) delle soluzioni di opportunità, ma non proprio.. di
convenienza.
Ma se il problema è quello di dimezzare le spese e di dimostrare alla
società civile l’opportunità di fare dei sacrifici, non sarebbe più utile
dimezzare gli onorari e studiare attentamente il contenimento delle spese
attraverso una funzionalità più corretta di questi due istituti?
Invece ..di colpo..ed anche un po’ rozzamente.. si taglia una Camera come
fosse un ostacolo per i problemi del Paese…poi si tagliano le Province, senza
un piano più appropriato per il futuro anche in relazione alle Regioni…mantenendo
in piedi gli oltre ottomila superflui e costosi consigli comunali (utili solo a
rallentare l’attività) delle città per le quali basterebbe una utile ed
efficiente amministrazione.
Come al solito…la nostra Nazione non si smentisce! Un paese dove..o non si
fa nulla..o si fa troppo e male! Un paese dove l’equilibrio di una politica
pare inesistente e che rincorre azioni di repressione senza mai approcciarsi
verso una più utile prevenzione.
Ciò accade proprio perché si ha l’idea che in politica esisti solo una prevalente
azione amministrativa e non sia, invece, necessario accostarcisi con l’appropriato
senso dello studio di una ricerca che possa individuare in lungimiranza gli
ostacoli e le convenienze. Uno studio che, come ho già scritto più volte, tocca
ai Partiti dover affrontare e seguire.
La visione è ormai quella di una completa frustrazione della politica
condizionata dal fallimento delle figure che l’hanno rappresentata, che si vede
oggi costretta a calarsi in soluzioni affrettate e persino avventate, pur di
ripulirsi l’immagine all’occhio dei cittadini. Dunque…un completo fallimento!
vincenzo cacopardo
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