Bisogna intendersi una volta per tutte!
Il voto di preferenza non risolve alcunché…anzì potrebbe
peggiorare le cose se non si provvede a regolare il sistema dei Partiti!
Chi oggi intende esporsi in una campagna elettorale, (sistema
maggioritario o proporzionale che si voglia) aspirando ad una propria
preferenza, non dovrebbe mai convincere il consenso in termini di immagine e
di chiacchiere, ma in base ad un preciso ed utile programma di ciò che intende
proporre.
La preferenza su una figura è, quindi relativa e persino non del tutto attendibile, se non sotto il controllo di una organizzazione partitica, poiché si potrebbe
facilmente prestare al gioco della simulazione: Una forte
capacità di risorse o una dialettica comunicativa allettante, potrebbero con
facilità condurre fuori strada una buona parte di cittadini che, poco consapevoli, cascherebbero nell'usuale tranello dell'inganno.
Ma è pur vero che ciò potrebbe accadere anche in seno ad i Partiti, qualora venissero manipolati da chi detiene esose risorse e potere, se si esitasse ancora nel processo di una seria riforma dei loro statuti.
Ma è pur vero che ciò potrebbe accadere anche in seno ad i Partiti, qualora venissero manipolati da chi detiene esose risorse e potere, se si esitasse ancora nel processo di una seria riforma dei loro statuti.
Il compito della
ricerca del programma deve per logica appartenere ai Partiti! Se guardassimo con una visione più aperta e
libera verso la logica delle soluzioni, ci potremmo accorgere di quanto i Partiti
debbano potersi rinnovare ed essere regolati per la ricerca dei programmi attraverso
un contatto più diretto con i cittadini, al fine di fungere da filtro per la
determinazione di figure più valide da sottoporre all’esame di una campagna elettorale.
In tal modo.. pur
restando un voto di preferenza, anche basato su liste bloccate, vi sarebbe
sicuramente una cernita ed un controllo più appropriato fondato su un livello
di merito, di integrità e di capacità della personalità politica da eleggere.
Questo è quello che oggi non sembra volersi fare, spingendo,
invece, in direzione di una più comoda legge elettorale, proprio perché non si
vogliono andare a toccare le regole e le più comode posizioni dei Partiti…veri
padroni assoluti di una politica che sembra non voler cambiare!
vincenzo cacopardo
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