21 gen 2014

L’ambiziosa “governabilità” di Matteo Renzi



La nuova proposta dell’ambizioso sindaco di Firenze guarda principalmente a rendere forte il suo progetto di governabilità.
Il neosistema elettorale deciso da Renzi in comunanza con Berlusconi, si definisce attraverso un proporzionale con premi di maggioranza e  soglie di sbarramento in circoscrizioni provinciali e con un possibile doppio turno.
Al nuovo sistema a cui lo stesso Renzi ha dato il nome di ITALICUM non ha aderito il Movimento 5S…Il testo non è ancora definito ,ma secondo molti oramai dovrebbe essere il futuro sistema elettorale che potrebbe portarci a votare alla prossima tornata delle politiche.
Vorrebbe apparire simile.. ma con tutt’altro fine.. a quello spagnolo, poiché sembra doversi prestare alle esigenze dei Partiti. Se è vero che i seggi saranno assegnati su base proporzionale in base ai voti ricevuti favorendo in parte i Partiti più piccoli è anche vero che le soglie di sbarramento ne precluderanno ogni possibile avanzamento. Si parla del 5% per i Partiti in coalizione e l’8% per i Partiti non coalizzati.
Se noi partiamo da una base teorica di circa 30 milioni di votanti (per via della grande astensione).. su oltre 50 milioni di aventi diritto, possiamo dedurre che per poter fare parte di una coalizione occorrono circa un milione e mezzo di voti…mentre per poter superare la soglia dell’8% un Partito che non volesse coalizzarsi avrebbe bisogno di circa duemilioni e mezzo di voti. Sono soglie decisamente alte che non aiutano una democrazia e che tendono a costruire coalizioni prestabilite non sempre utili. 
Ma se addirittura guardiamo la soglia imposta del 12% per quanto riguarda le coalizioni, potremmo accorgerci come questa appaia legata ad interessi voluti dai Partiti più grossi. Se, infine, la mettiamo in relazione con la soglia di coalizione del 5%, non si capisce bene perché due Partiti che potrebbero entrarvi portandola al 10%.. non potranno mai coalizzarsi. 
  
Se per quanto riguarda le liste bloccate si fa un piccolo passo avanti limitandole e le circoscrizioni aumentano dando più apertura e respiro ad un certo consenso allargato, il premio di maggioranza del 18% la dice lunga sulle mire di Renzi che deve trovare a tutti i costi una maggioranza per la sua governabilità. 

Si parte da un presupposto, già strategicamente valutato, del 35% che porterebbe la coalizione vincente al 53% …in alternativa un doppio turno. Accederebbero al secondo turno i due Partiti o le coalizioni più votate al primo turno, e il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi. 
Potremmo avere una governabilità stabilita soltanto da poco più di una decina di milioni di preferenze!.. Bisogna avere il paraocchi per non riuscire a comprendere che tutto ciò è studiato ad arte per ingabbiare il consenso dei cittadini a puro beneficio di una governabilità voluta dai pochi!…..

Questo per quanto riguarda la Camera!…ma per il Senato... dove il sistema ha sempre previsto votazioni a base regionale? Bisogna quindi cancellare di colpo il bicameralismo perfetto prima ancora di una legge elettorale…occorre sopprimere il Senato promuovendo una ulteriore e non facile riforma che Renzi in qualità di uomo delle decisioni dell’anno farà insieme ad un Berlusconi.. condannato per frode ed in attesa delle pene accessorie spettanti. Come reagiranno i Senatori in carica…quando si attuerà tutto ciò?.. e..ci piacerebbe anche  conoscere la fine che faranno i senatori a vita… 

Detto ciò.. non possiamo esimerci da una analisi critica riguardante il perenne inseguimento verso questa illusoria “governabilità”

A differenza di un governo sicuro…la governabilità ha sempre rappresentato la generica possibilità di poter governare! La governabilità è una indicazione verso un’ opportunità di governo…ma non è la forza di un governo o di un esecutivo che si rileva per l’indiscussa e pragmatica azione di riuscire ad operare nei fatti. La differenza…dunque.. si evidenzia proprio dalla condizione e l’opportunità di poter riuscire ad operare. Non a caso…oggi sentiamo parlare solo di governabilità, poiché riesce sempre più difficile poter riscontrare una sicura forza di governo in un sistema di democrazia reso sempre più complesso e complicato dalla mancanza delle adeguate riforme.

Oggi si discute su questa nuova legge elettorale, partendo dal principio che il 50% dei cittadini potrà disertare le urne e si studia con spudoratezza un sistema che, prevedendo ciò, possa rendere ugualmente sicuro il percorso di una governabilità. Invece di porsi il problema secondo il quale la gente non desidera dare un suffragio..poichè isolata da un vero dialogo con la politica, si continua ad operare per la costruzione di una ipotetica governabilità prevedendo assurdi e giganteschi premi di maggioranza.

La logica impone alcune domande: Come si può pretendere di trovare una affermazione nel contesto di un’elezione, quando non si riesce a costruire il modo logico con cui si deve ricercare il consenso? Come può mai essere amministrato un Paese se…lavorando costantemente verso l’occasione di una generica governabilità…non si pone in primo piano la ricerca della determinazione di un governo edificata sulla base di una logica democratica? Il “fine governativo” ed una “governabilità” sono cose ben diverse.. che si distinguono proprio sulla base di una ricerca!..

Per quanto riguarda il politico Matteo Renzi, oggi tanto spocchioso quanto ambizioso, sembra appartenere a quella categoria di toscani boriosi e sicuri di se che pensano di essere la migliore espressione del Paese Italia, la più furba e la più colta. Nella qualità di  amministratore di una città, Renzi, difficilmente  riesce di comprendere le logiche politiche di base che devono accompagnare un percorso di democrazia in favore dei cittadini. E’ sicuramente più amministratore che politico. La cadenza un pò yankee, di stampo Veltroniano, pare costruirgli positivamente le sembianze di quel leader  che oggi molti desiderano. Il suo pragmatismo è come quello di chi, dedito ad  amministrare,.. tende a ottimizzare in senso assoluto. La sua continua serie di slogan ingannevoli richiama l’attenzione dei tanti che oggi vedono in lui una certa immagine del Berlusconismo di sinistra. Dovremo ancora aspettare..poichè i risultati politici di questa sua ambizione verso una governabilità forzata, li vedremo sicuramente fra qualche anno..alla resa dei conti!
vincenzo cacopardo


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