28 gen 2014

Politica libera.. ed incomprensibili condizionamenti.

Riflessioni per i cittadini

La legge elettorale?...un falso problema!.... Come al solito..quando non si riesce a sciogliere il nodo di una questione...la nostra politica tende frettolosamente a tagliarlo!...


Facendo un punto sulla situazione attuale, sembrano essere in molti a volere una legge elettorale che esprima un voto di preferenza.

Poniamo il caso che la nuova legge lo possa disporre in sostituzione delle liste bloccate (se pur corte). Ma secondo voi …non sarà sempre un Partito a decidere le liste? Ed.. in ogni caso…non sarà sempre facile predisporle in modo da sistemare i primi nomi in testa? E..poi..anche in caso di primarie, non sarà comunque lo stesso Partito a determinare i nomi dei candidati? E’ superfluo aggiungere che, anche in caso di liste bloccate, ogni decisione non potrà che essere assunta dalla dirigenza del Partito che, nella fattispecie, dovrà assumersi una responsabilità sulle candidature… non priva di possibili, o chiari, interessi.

Non a caso la nostra Repubblica si fonda sul pluralismo di queste organizzazioni ed il problema delle liste determina una inutile polemica se visto nell’ottica in cui ogni decisione spetta ai Partiti. In un sistema di democrazia in cui ai Partiti è riconosciuta la funzione di determinare la politica nazionale e dove la stessa Costituzione ne riconosce il ruolo esprimendolo all’art. 49 «tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale», sembra chiaro che si ponga un punto deciso nel compito che hanno  di assumere sulla politica e sulle relative liste.

Il problema.. invero.. resta un altro... ed è veramente illogico che gli stessi cittadini non se ne accorgono rincorrendo l’irrisorio problema delle liste bloccate! Il punto sta tutto su una riforma dello stesso articolo 49 e cioè quello di poter disciplinare, attraverso regole precise, l’operato di questi contenitori di consensi che dovrebbero rappresentare la voce dei cittadini nel percorso di costruzione dei programmi. 
Da lì parte il vero inganno della politica.. e non…come si vuol far credere…da una legge elettorale!

Poniamo, invece, il caso in cui.. i Partiti lavorassero, secondo direttive e regole precise, per consolidare il rapporto con i cittadini attraverso un dialogo più diretto verso la ricerca di un funzionamento. Supponiamo.. anche.. che il lavoro si limitasse a quello di operare nel circoscritto campo delle idee e delle possibili normative da proporre successivamente al Parlamento, senza alcuna funzione che tocchi il ruolo delicato di una governabilità. Non vi sarebbero meno compromessi ed una più utile azione di costruzione in favore della politica?

Un problema.. il cui nodo da sciogliere è posizionato in basso e non in alto come si vuol far credere! Quando si parte da un concetto di governabilità…configurandola come esigenza primaria.. si tende a nascondere volutamente il vero problema..e lo si fa per confondere il cittadino, il quale.. non percependo il vero ruolo primario che devono avere i Partiti nel percorso di una costruzione efficace di un progamma politico, si lascia infatuare dalla insensata logica dettata dalla figura dominante di qualche politicante.


Come già sostenuto nei miei precedenti post…altra storia ed altro ruolo deve assumere una funzione governativa che non potrà mai costringere la dinamica e l’espressione ideativa di chi lavora per creare e costruire un programma per il futuro di una società civile!   
vincenzo cacopardo 

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