2 feb 2014

“Amanda Knox e..quel ragionevole dubbio”

Due parole sul delitto che ha interessato la nostra nazione coinvolgendo una cittadina americana che ancora oggi si ritiene vittima di un sistema giudiziario viziato da procedure sconclusionate, lunghe e pericolose.  Ricordiamo che Meredith Kercher venne uccisa a Perugia la notte tra il 1 e il 2 novembre del 2007. Sollecito e Knox vennero condannati in primo grado ed assolti in appello, provvedimento dopo il quale furono scarcerati. Per il delitto sta invece scontando una condanna definitiva a 16 anni l'ivoriano Rudy Guede. Una nuova sentenza la condanna adesso a 28 anni di reclusione.
La bella Amanda, ormai rientrata negli Stati Uniti ..dopo la precedente sentenza della Corte d’Appello che la assolveva, ha espresso chiaramente le sue intenzioni nel non voler tornare nel nostro Paese. Non entrando nel merito ed in attesa delle motivazioni, possiamo solo esprimere un breve parere sul pensiero americano circa il confronto col nostro sistema di giustizia.
Se può essere vero che nel nostro Paese si è spesso dato estremo potere ad una certa magistratura requirente e anche vero che altrettanto non può dirsi per ciò che riguarda i giudici ed collegi giudicanti che generalmente operano in direzione di complicate sentenze…Il vero problema della nostra giustizia rimane soprattutto sui lunghi tempi.. amplificati dalla miriade di artifici sulle procedure.
Ma andiamo al dubbio!..Sappiamo tutti come negli USA  ci si  interroghi di continuo sulla presunzione di colpevolezza o di innocenza. Il dubbio rimane il delicatissimo centro del lavoro dei giudici americani. Ma che cosa è esattamente il dubbio? Nella giustizia americana si prende in grande considerazione questa frase guida per ogni sentenza con cui il giudice, prima che la giuria si ritiri a giudicare, esorta i giurati a considerare bene. Nell'amministrazione solitamente garantista  americana, il ragionevole dubbio su una eventuale colpevolezza deve sempre giocare pro reo: Insomma.. meglio un assassino libero che un innocente in prigione.
Qualcuno afferma che… dato che il dubbio deve essere ragionevole, esiste uno strumento che permette di misurare fino a che punto qualcosa può definirsi ragionevole? Premesso che, per procedere alla condanna, anche il più piccolo dei dubbi deve essere superato…è giusto dire che non deve sopravvivere nemmeno un briciolo d’incertezza residua?Ma chi stabilisce quanto sia grande questa incertezza? In che misura la responsabilità deve distaccarsi al di sopra del dubbio? Una decisione oltre ogni ragionevole dubbio e', quindi, un giudizio che non lascia spazio, nemmeno microscopico, all’incertezza, perche' ogni passaggio della decisione trae supporto da processi logici rigorosi, guidati dalla piu' granitica ragione
Per il caso di Amanda knox e Raffaele Sollecito.. giudicati da una giustizia italiana ben diversa e meno costretta da un ragionevole dubbio, per un più limitato garantismo, bisogna forse tenere in maggior considerazione gli svantaggi costruiti dalla logica perversa della nostra giustizia fortemente condizionata dalle procedure e dagli stadi di giudizio che impongono passaggi obbligati più lunghi, ma ..che a volte ..potrebbero risultare più sicuri.
Al di là delle sentenze contraddittorie che continuano ad alternarsi per questo delicato caso, lo scatenarsi contro una giustizia lenta e complessa  come la nostra, è sicuramente legittimo, ma quando la mettiamo a confronto con quella americana, non possiamo nemmeno restare indifferenti rispetto ai tanti giudizi affrettati e condotti attraverso il garantismo del loro principio del ragionevole dubbio. Chiunque tra il garantismo verso una libertà ed un giustizialismo che condanna, sarebbe propenso a battersi per il primo, ma nel complesso ed atroce caso di  Meredith_Kercher‎, vi potrebbero essere ragionevoli dubbi di colpevolezza resi più evidenti da un comportamento quasi instabile e volubile della stessa Amanda Knox….Prima di andare oltre…nel ragionevole dubbio, aspetteremo le motivazioni della sentenza..
vincenzo cacopardo


Nessun commento:

Posta un commento