13 feb 2014

le lotte interne di un Partito ormai in crisi

di vincenzo cacopardo

Mentre la Confindustria si astiene da qualunque giudizio su una possibile staffetta di governo asserendo che non è compito loro inserirsi in decisioni che spettano prevalentemente alla politica, ben presto saranno trasmessi in diretta sul sito del PD  i lavori del Partito.  Difficile non prevedere strappi in proposito!
Si ha una quasi certezza che Enrico Letta non acconsentirà ad una eventuale staffetta e di contro presenterà un nuovo programma di governo estremamente impegnativo affermando che sarà lo stesso Parlamento a pronunciarsi e decidere su di esso. Lo fa in contemporanea con una richiesta rivolta al segretario del PD di far sapere allo stesso Partito cosa effettivamente vuole. Si spera di non rendere più violento un dialogo che obbiettivamente sembra ormai destinato a lacerare l’armonia di un Partito già da tempo traballante.
Tutti al Nazareno aspettano l’esito di questo scambio di opinioni che tiene in sospeso il prossimo futuro politico del Paese. La sfida Renzi –Letta era già da tempo nell’aria..in questo ultimo periodo il sindaco di Firenze ha tirato fuori discorsi poco chiari nei confronti del governo e lo ha fatto in modo simulato.. lanciando pietre e nascondendo poi la mano..dando un colpo al cerchio e due alla botte, al fine di non spingersi oltre..ma nel contempo demolendo lentamente un’attività governativa che, in realtà, non ha dimostrato alcuna vera forza innovatrice. Possiamo capire la difficile posizione di un premier inserito in un’attività governativa perennemente colpita dagli scandali relativi ai propri ministri, ma sta di fatto.. che questo governo, fin oggi, non ha dimostrato di saper condurre un programma secondo le logiche che il Paese si aspettava.
Vi è poi una considerazione che potrebbe anche non essere sottovalutata e cioè.. che tutto ciò che sta accadendo in casa del Partito di maggioranza, possa essere frutto di una strategia operata di buon accordo tra Letta e lo stesso Renzi al fine di continuare a far apparire il giovane Matteo un vero picconatore in favore del cambiamento che, pur lottando in seno al suo Partito, non rimane pronto a scendere in campo se non dopo le riforme..mentre la figura più diplomatica di Letta gli va preparando il campo.. dandogli quel tempo necessario e prendendosi in carico le difficili incombenze del momento.. compresa quella assai rognosa del semestre europeo.


Mentre gli altri due capi corrente Gianni Cuperlo e Pippo Civati non fanno che esprimere grande preoccupazione per la piega che ha assunto il confronto in seno al loro Partito, non rimane che aspettare il risultato dell’imminente dibattito per trovare risposte più sicure sui grandi dubbi e le incertezze che si accavallano.

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