di vincenzo cacopardo
Più che una tesi complottista, il colpo giornalistico di
Alain Friedman, somiglia ad uno dei tanti pettegolezzi da cortile per
colpire ad ogni costo il presidente Napolitano..producendo così gran chiasso
per rendere pubblicità al suo libro.
La stampa estera..compreso tanti dei loro giornalisti..
trovano ancora pane per i loro denti, approfittando della lunga crisi che attanaglia
il nostro Paese, ma in questo loro gioco ..dimenticano il pericolo che possono rendere
simili indiscrezioni che aprono la stura ad ulteriori maldicenze di cui oggi se
ne dovrebbe fare a meno, gettando ombre inutili sul nostro capo dello Stato..
Questo stupido.. quanto dannoso scoop, sembra dimenticare quali
compiti delicati ed importanti assume il nostro Capo dello Stato nei momenti
difficili in cui ogni governo diventando debole..lascia intravvedere pericoli
sulla stabilità economica del Paese. Alain
Friedman non può sottacere che il nostro Presidente, in quel periodo.. dovesse
opportunamente prestare attenzione ad una crisi istituzionale in corso, né può
tralasciare il fatto che nelle facoltà di Napolitano vi possano essere
consultazioni anche informali che… a differenza di quelle formali..servono a prevenire.
Come dovremmo valutare allora..il recente incontro di ieri al
Quirinale con Matteo Renzi?..una nuova circostanza per il prossimo colpo di
Stato?
Il carattere capzioso della tesi complottista di Friedman che
appare alquanto approssimativa, non pare tener conto del fatto che.. se gli
stessi berlusconiani avessero avuto dubbi di un atto illecito
contro la Costituzione da parte di Napolitano, si sarebbero astenuti successivamente
dal votare in favore di una sua rinomina.
Si può mai sollevare un simile ed inutile polverone? Che
possa pensare ad un complotto una Santanchè, totalmente sottomessa al pensiero
supremo del suo capo Berlusconi..potrebbe starci, ma fa specie constatare che
vi possa essere qualche politico più arguto e preparato, disposto ad accodarsi
ad una simile idea.
Resto più che certo che Napolitano si sia mosso in difesa
degli interessi Paese e fa male constare come una certa politica possa ripagare
il suo impegno (giusto o sbagliato che sia..ma
non certamente avverso ai fondamentali principi della Costituzione) con continue maldicenze. …Fa anche ridere lo scatenarsi di certi paragoni con Pertini, il cui mandato non può… per l’evidente
differenza di un contesto storico politico…essere messo in paragone con quello
dell’attuale Capo dello Stato.
Per una certa stampa tutto assume contorni ampliati, tutto è
discutibile, il dubbio deve diffondersi..più ombre si gettano più si colpisce l’attenzione
del lettore…l’importante è sottolineare con enfasi che Matteo Renzi è arrivato
al Quirinale a bordo della sua SMART
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