Nasce un governo e nascono i nuovi conflitti d’interessi.
Un
potenziale conflitto da parte della neo ministra Guidi per via delle commesse
dell'azienda di famiglia, la Ducati Energia, con Enel, Poste, Ferrovie con le
naturali conseguenze politiche. E’ inutile entrare nei dettagli di
una storia che sta riempiendo le pagine di tutta la stampa del nostro Paese.
Si mette ancora una volta in forte evidenza l’impossibilità
di procedere nella comune casa dei poteri per la determinazione di una
governabilità che non può più vedere il condizionamento dei ruoli della politica.
Via.. via.. che questo governo, come altri, procederanno nel loro cammino… ci
accorgeremo di quanti altri conflitti nasceranno e si moltiplicheranno. Primo
fra tutti quello che ancora oggi si sottovaluta e che vede un segretario di
Partito condurre il ruolo di primo ministro ed un altro che guida il potente
ministero degli interni.. restando al comando del suo Partito.
Si potrà continuare ad affermare che è sempre stato così e
che questa non rappresenta in sé una novità, ma sicuramente rimane una delle
vecchie anomalie che contribuiscono, non poco, a condizionare l’iter di una
politica che si dovrebbe funzionale e mai così conflittuale…La politica continua a
dormire..sottovalutando questa lunga serie di singolarità..non provvedendo a
disciplinare i Partiti..e sopravvalutando la funzione di una legge elettorale
ancora più singolare..al solo fine di proteggere quel “totem” della
governabilità… tanto scorretta… quanto instabile poiché non sostenuta alla
base.
Altro che democrazia..altro che capacità politiche..altro che
cambiamento…quello che sta accadendo oggi è.. in parte una finta opera di restauro..(per
non dire di restaurazione) ma anche, un’azione di chiusura alle vere idee ed
all’innovazione. Quel saccente pragmatismo di chi non riesce a vedere oltre il
proprio naso..o che, per ambizione, ritiene di avere in mano lo scettro per le
soluzioni del Paese, contrasta con l’evidenza continua delle stravaganti anormalità
insite in una politica condotta senza
metodo e funzionalità.
La politica è sicuramente una scienza…ma rimane anche arte
nella esplicazione delle sue idee! Se deve
avere la funzione di “regolare i rapporti tra i cittadini e governare lo
Stato”, proprio per questo, il principio specificato in quel verbo “regolare”
che ne dovrebbe indicare la strada, non potrà che risultare propedeutico ed
utile ad ogni azione del “governare”. Un
percorso giusto ed equilibrato dovrebbe essere quello di ascoltare e
proporre ed in seguito, interpretare e governare. Fino a ché la governabilità
sarà identificata come l’unico e principale “scopo” non tenendo conto
della base funzionale del suo percorso, continueremo nella logica costante di
queste figure e dei governi inventati condizionati dagli evidenti conflitti e
dai giochi di potere..
Oggi un
governo procederà verso le riforme..ma esse saranno il risultato di un’azione
condotta dalla fretta e da un unico desiderio strategico di governare e non da come
le vorrebbero i cittadini!..La fretta..la mancanza di idee..i conflitti ed una ottusa
determinazione, continueranno a condizionare il futuro della politica del Paese.
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