di vincenzo cacopardo
Quando sento parlare la neoministra Maria Elena Boschi ho
come l’impressione di ascoltare una scolaretta che ripete a memoria i suoi
compiti.
Sicuramente bella e spesso sorridente... capace di attrarre col suo particolare sguardo incantato fin troppo sdolcinato (così bene interpretato da chi recentemente l'ha imitata). Nei suoi dialoghi tutto scorre mieloso… finendo col diventare scontato e tedioso: La ministra sembra ripetere mnemonicamente una lezione impartita da qualche altro al punto di non lasciare mai intravvedere un sua personale critica, una sua valutazione.. un esame corrispondente alla sua individuale logica…insomma..nulla che possa personalizzarla.
Sicuramente bella e spesso sorridente... capace di attrarre col suo particolare sguardo incantato fin troppo sdolcinato (così bene interpretato da chi recentemente l'ha imitata). Nei suoi dialoghi tutto scorre mieloso… finendo col diventare scontato e tedioso: La ministra sembra ripetere mnemonicamente una lezione impartita da qualche altro al punto di non lasciare mai intravvedere un sua personale critica, una sua valutazione.. un esame corrispondente alla sua individuale logica…insomma..nulla che possa personalizzarla.
Malgrado la sua
consapevolezza dichiarata sulle responsabilità che l’aspettano, non sembra
incantare per i concetti che esprime… concetti nei quali non è presente un personale pensiero se non dettato o suggerito da fuori. Conclude ogni sua
intervista col solito sorriso dopo aver ripetuto il compito come fosse davanti ad
una commissione di esami di maturità o una tesi di laurea. Nel suo caso l’esame
ripetuto alla lettera.. è quello dettato dal suo presidente in persona ossia
Matteo Renzi…ed a ciò che lui le ha impartito.. la ministra pare non aggiungere
mai nulla di più.
Se non dobbiamo considerarla per
il suo dolce aspetto, ma sul
piano politico…restiamo impressionati da una chiara mancanza di personalità di
pensiero in un dialogo che pare esprimersi in modo simile ad un allieva che reitera
pedissequamente un insegnamento.
E’ chiaro quindi che tutto
ciò fa comodo ad un astuto Matteo Renzi che, in tal modo, può gestire con
indubbia libertà ogni suo progetto di riforme.
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