Rosi Bindi alza il tono contro Renzi
ed il movimento cinque stelle l’applaude. Siamo nella logica delle più strane dicotomie.
La marcia per la definizione della nuova legge elettorale sta per giungere al
suo epilogo. E’ sorprendente constatare
l’insensibilità politica dei due decisionisti del calibro di Renzi e Berlusconi
che, forti di una crisi che pervade le istituzioni, affrontano il tema di una
legge elettorale, scalzando la voce dei piccoli a favore di una presunta (o
meglio ..presuntuosa) governabilità sostenuta da un forte premio di maggioranza.
Governabilità che sicuramente occorre, ma che non potrà mai vantarsi, pena la
sua stessa instabilità, di ingabbiare la voce dei tanti che insieme potrebbero raggiungere
una ragguardevole percentuale di consensi.
Malgrado le difficoltà e le
continue rotture in seno al suo stesso Partito, il giovane sindaco d’Italia
marcia spedito.. ancora forte di un consenso fornito dagli ultimi sondaggi che
lo danno favorito tra i cittadini con oltre il 50%: Pur rosicchiando pian piano
il favorevole consenso, il finto “rottamatore” prosegue la sua corsa nella
strada del suo determinismo. Quello che piace di lui è sicuramente questo forte
decisionismo ed in suo apparire contro un sistema politico del passato.
Sappiamo bene quanto il popolo ami queste figure decise ed ogni pensiero del
popolo va preso in considerazione.. pur con gli evidenti riscontri di ignoranza.
Il popolo ha quel che merita ed oggi si affida totalmente (non sappiamo bene
fino a quando) a questa figura decisa che intende passare al di sopra di ogni
dibattito in seno al proprio Partito (pur essendone, paradossalmente, il
segretario)
La strada di Renzi è sicuramente
legata a quella concezione machiavellica del fine che giustifica i mezzi,
entrata peraltro nel linguaggio corrente ad indicare l'intelligenza acuta e
sottile, ma anche spregiudicata di coloro che, oggi, ritengono di agire secondo
una propria esclusiva visione.. persino con la prepotenza. Un insegnamento non
del tutto positivo per il futuro del Paese, poichè il messaggio di Machiavelli
deve sapersi interpretare non prescindendo dai singoli casi e dalle
azioni.
Così… col beneplacito di una
Europa che guarda con attenzione l’evolversi di una politica Italiana…fondamentale
per l’assetto della stessa Comunità, si prosegue verso la edificazione di un
sistema dal quale dipende la struttura politica del nostro Paese: Per dirla con
una metafora appropriata in riferimento all’architettura: In ragione di un cambiamento.. si parte dalla
costruzione di un tetto per scendere via via verso il basso.. ossia verso la costruzione
dei muri periferici, i pilastri e le travi di sostegno.. fino alle fondazioni
di tale edificio. Questa metafora dovrebbe rendere chiaro il percorso azzardato
e pericoloso di tale procedimento. Quale cambiamento si sta mai attuando? Se tutto ciò potrà essere fatto, si farà
solo a dispregio di ogni principio di democrazia, poiché ogni forma di
decisionismo finisce alla lunga col non pagare. Il “tetto” metaforico dell’edificio
a cui si è accennato, privo di un solido appoggio.. sarà destinato a implodere
sopra tutta la struttura..aprendo il campo a nuove forze dispotiche che,
avvantaggiate dal disastro, si
dimostreranno ancora più decise e risolute nella ricostruzione di tale edificio
calpestando con forza ogni principio democratico.
Sembra inutile continuare a
spiegare ai cittadini quanto importante sia fornire delle basi solide alla
democrazia, quando questi, oggi stremati dalla mancanza di lavoro e dalla
sicurezza di un futuro, non possono immedesimarsi
nel comprendere il metodo con cui si dovrebbe muovere la politica.
La domanda, dunque, è questa:
fingere di vivere in un sistema di democrazia proseguendo nella simulazione...o
dichiarare con onestà che oggi ogni vero principio di democrazia non è più
sostenibile?
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