8 mar 2014

Perché Renzi non può essere politicamente credibile



di vincenzo cacopardo
Quando si nutrono dei dubbi su Matteo Renzi, non è detto che questi siano supportati da un capriccio, né da un cinismo o da una invidia verso la sua figura che in realtà merita rispetto da parte di tutti i cittadini. La mia considerazione riguardo al personaggio rimane prevalentemente di carattere politico ed a riguardo.. i dubbi sono supportati da una serie di peculiarità che definiscono il suo pensiero nei confronti di ciò che deve intendersi per politica. 
Sono dubbi su una sua visione assai pragmatica del modo di esprimere la politica, motivi che lo tengono incatenato ad una forma mentis fin troppo legata al vecchio modo di interpretarla e che non rispondono in pieno ad un sistema di democrazia. Una democrazia vista solo dall’alto.. che privilegiando un’azione di governabilità, ingabbiano il pensiero e l’opera di ideazione di una più libera politica. Un dubbio inoltre può sostenersi da parte di chi, come lui, tende ad ostentare ed inseguire un sistema rigido come il bipolarismo.. proprio per mettere a tacere le tante voci libere della politica. La poca sensibilità politica.. compressa dalla sua innata capacità dialettica..non fanno di lui un vero politico, ma solo un uomo di comando, un amministratore di cui.. ancora non è dato comprenderne le capacità.   
L’incedere determinato..rende ancora più discutibile il suo percorso che si basa su una comunicazione spinta ed accesa in favore di un certo ottimismo simile a quella di chi non dimostra la necessaria umiltà di cui oggi si avrebbe bisogno. Forse..anzi quasi certamente l’ottimismo può dare una utile forza di vedere una speranza ma ..nel contempo..non chiarisce i contorni assai incerti e pericolosi nei quali ci si può imbattere rendendo la speranza assai effimera.. e proprio per questo.. una certa dose di rispetto si dovrebbe rendere necessaria.
Quando un politico assurge alla segreteria di un grande Partito come il PD, la prima cosa della quale dovrebbe occuparsi non è certo quella di inseguire un posto di governo (questa concezione..un po’ yankee supportata dal pensiero Veltroniano e di altri seguaci..non può rendere meriti alla politica.. amplificandone i conflitti) ma operare per disciplinare e porre le regole all’interno dal proprio Partito al fine di fornire un supporto più costruttivo e forte alla politica per la stessa opera di governo.
Oggi Renzi pensa di poter fornire un tetto ad una costruzione alla quale mancano le fondamenta..così illudendosi di poterlo sostenere. Questa semplice metafora dovrebbe spingere i tanti cittadini a comprendere quanta importanza possono avere le basi di appoggio per la ricerca di una democratica governabilità. In questo modo Renzi non contribuisce alla costruzione logica in favore di una corretta politica democratica, ma concorre..assieme ad altri, alla simulazione di un sistema che in realtà tende a comprimere ogni rispetto per la democrazia.

Questi nodi..prima o dopo.. vengono sempre al pettine.  

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