4 mar 2014

Renzi, l’Europa e lo sviluppo...

SENZA IL SUD NON SI CRESCE
di vincenzo cacopardo

“L’Europa non è un insieme di burocrati, ma un’anima”…”I cittadini devono sapere che i loro problemi possono risolversi con l’Europa e non senza” Questi alcuni degli slogan declamati da Renzi durante il suo intervento al congresso del PSE tenutosi a Roma. Un congresso che ha visto il Partito Democratico aderire alla grande famiglia dei socialisti e dei progressisti europei per dare forza alla volontà di rovesciare l’Europa della burocrazia e della finanza, nel segno della partecipazione democratica, del lavoro, dell’integrazione, dei diritti di cittadinanza. Un congresso all'insegna di una certa retorica.

Martin Schultz..proposto come candidato alla futura commissione europea, parla compiaciuto del piano di Renzi per l’Italia guidato dall’alto con coraggio. Ma quelle del Premier potrebbero restare solo chiacchiere sottolineate dai ripetuti slogan.. che al giovane sindaco d’Italia.. continuano a non mancare…E non possono di certo aiutare le sue parole se non verranno supportate da fatti concreti…Un dato è certo!..Ancora una volta Renzi non ha espresso alcun pensiero sulla condizione del territorio del sud del nostro Paese, non ponendola come una principale questione sulla quale dover lavorare per la crescita dell’intero Paese e per l’Europa stessa.
L’occasione del congresso sarebbe stata utile invitando l’Europa a meditare sull’importanza del bisogno di rinascita di questi territori: sarebbe dovuta essere la parte più rilevante del suo progetto Italia!

La Commissione europea dovrebbe far visita e percorrere con attenzione i nostri territori del Sud.. per accorgersi di quanto, questi, siano lontani da un’idea ed una visione europea. Non a caso, però,…essi rappresentano una buona opportunità di crescita dell’intera comunità. Figurano come un futuro giacimento per il grande lavoro infrastrutturale che oggi occorre al fine di sostenere un equilibrio con le regioni più progredite. Bisogna, quindi, che vi sia l’immedesimazione ed un contributo diretto ed interessato dell’intera Comunità attraverso linee progettuali condivise e definite.
Ogni forma di progetto Europeo può rimanere utile e funzionale.. se nel contempo si opera un piano strategico che veda un coinvolgimento della Comunità Europea al fine di poter apprestare giuste ed indispensabili infrastrutture per tutti i suoi territori del sud. Questa strada rende anche necessario il metodo con cui si affronta oggi un sistema di crescita, che non può vedere un’esclusiva applicazione di misure fiscali, ma tenere in considerazione la storia, la cultura e le risorse dei singoli territori.
Non si può più escludere un coinvolgimento della stessa rappresentanza europea in questi interventi che risultano essenziali, sia per l’impegno finanziario che per la responsabilità delle scelte. Il ruolo di una figura Europea può essere utile alla strategia della  procedura ed offrirebbe allo stesso Parlamento Europeo l’occasione di immedesimarsi in un problema che coinvolge tutte le aree depresse che appartengono a un unico territorio Europeo.
Questa dovrebbe essere la vera politica europea di chi ama il nostro Paese. Renzi, non può sottacere le enormi differenze insite nella nostra Nazione nel confronto con l’Europa, ma soprattutto tra il nord ed il sud del nostro atipico Paese. 

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