di vincenzo cacopardo
Senza crescita vi è maggiore disoccupazione… e l’aumento dell’occupazione potrà portare conseguenze ben peggiori! Qualcuno plaude al piano di Renzi e qualche altro preferisce attendere gli esiti delle sue proposte alla manovra. I provvedimenti del giovane Premier sembrano mirare ad un aumento in busta paga di una fetta dei lavoratori ma non garantiscono una vera crescita. Poca l’attenzione sulle imprese se non per quella piccola percentuale di ribasso sull’IRAP ed il costo sull’energia elettrica.
In realtà per una vera crescita occorrerebbero idee più
adatte e più spinte verso l’intrapresa. Sono certo che qualsiasi famiglia con
un reddito sotto i 1500 euro mensili preferirebbe che i propri figli potessero
trovare un lavoro e spingersi a rendersi autonomi ed indipendenti.
Proviamo ad immaginare se di questi 10 miliardi ne
fossero stati investiti solo la metà (una cifra più sicura da coprire) per attività produttive che guardano all’innovazione e proposte dai tanti
giovani capaci, suggerendo alle banche di entrare in società per un periodo da
definire, integrando, così, l’investimento. In tal modo si sarebbe potuto
dare agli istituti bancari l’incarico di gestire, attraverso una precisa
normativa, tali risorse dello Stato… offrendogli la possibilità (o
l’opportunità), ove vi scorgessero buone idee ed innovazione, di entrare in
quota nell’investimento…( una parte a contributo dello Stato e l’altra
finanziata dall’istituto di credito in quota societaria). Accompagnando un processo di nascita e crescita delle piccole aziende sotto il profilo di nuove
iniziative che devono basarsi esclusivamente sulla qualità e sulle idee. Si
sarebbero, forse, potuti aprire migliaia di nuove piccole realtà produttive che avrebbero
offerto quella spinta necessaria per la crescita.. arricchendo tra l’altro il
gettito di IVA, attraverso il quale si sarebbe potuto valutare una forte
contrazione dell’IRAP lungo il loro breve periodo di startup.
Il nostro Paese deve credere di più alla preziosa risorsa dei
distretti industriali ed alle specializzazioni tradizionali poiché
potrebbero essere sufficienti a garantire il successo nelle sfide economiche e
tecnologiche future spinte dai processi di globalizzazione, rimane perciò
fondamentale puntare sulla nostra qualità e sulle idee.
Al contrario le banche dovrebbero tornare a fare le banche! Oggi..avrebbero il diritto-dovere di rischiare entrando in “equity” investendo per e con le nuove iniziative, sposandone… per un periodo di tempo (fino al rientro della propria quota con i relativi interessi) la crescita e portandole verso un reale sviluppo. Il loro scopo primario non potrà mai essere quello di un’attività finanziaria, ma di una reale crescita legata al territorio…un’opera di accompagnamento a chi lavora per la rinascita del nostro Paese.
Al contrario le banche dovrebbero tornare a fare le banche! Oggi..avrebbero il diritto-dovere di rischiare entrando in “equity” investendo per e con le nuove iniziative, sposandone… per un periodo di tempo (fino al rientro della propria quota con i relativi interessi) la crescita e portandole verso un reale sviluppo. Il loro scopo primario non potrà mai essere quello di un’attività finanziaria, ma di una reale crescita legata al territorio…un’opera di accompagnamento a chi lavora per la rinascita del nostro Paese.
Il progetto di Renzi, malgrado la sua seducente comunicazione,
non è completo perché non spinge verso una vera crescita e… per questi 10
miliardi, si affida alla promessa di 80 euro al mese in busta paga per una
determinata classe sociale escludendo chi oggi è alla ricerca di lavoro e non può esprimersi in intraprese innovative e di sviluppo. Una promessa, la sua, che suona
come una sorta di promozione simile a quella diffusa nel passato nelle tante "televendite" proposte dal Cavaliere per la ricerca di un consenso: Questo non vuol dire esattamente crescita e non è neanche detto che tale cifra
di aumento venga.. poi.. rimessa in giro.
E’ inutile cercare di mettere a posto i conti dello Stato con
analoghi percorsi.... alla luce del devastante debito pubblico del nostro Paese..Senza
iniziative non c’è crescita e senza crescita non potrà mai esservi sviluppo!
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