di domenico cacopardo
Non è affatto chiaro il disegno strategico di Obama per lo scacchiere mar Nero-Europa Sudorientale. Nella contraddittoria confusione in cui si muove la politica USA, possono coesistere l'intenzione di stringere la Russia in una morsa di alleanze tra i paesi confinanti e quella di attenuare il suo ruolo verso i suoi vicini produttori di olio e gas: in fondo, l'aspirazione verso un mondo di nuovo bipolare diretto da due protagonisti, gli stessi USA e la new entry Cina.
Non è affatto chiaro il disegno strategico di Obama per lo scacchiere mar Nero-Europa Sudorientale. Nella contraddittoria confusione in cui si muove la politica USA, possono coesistere l'intenzione di stringere la Russia in una morsa di alleanze tra i paesi confinanti e quella di attenuare il suo ruolo verso i suoi vicini produttori di olio e gas: in fondo, l'aspirazione verso un mondo di nuovo bipolare diretto da due protagonisti, gli stessi USA e la new entry Cina.
La presenza di Putin non viene
considerata come elemento di stabilizzazione di un’area fortemente a rischio
per la presenza di regimi autoritari dotati di grandi risorse, prima di tutto
energetiche, e di nazioni deboli, sussidiate , per la loro esistenza, dalla
Russia medesima.
La presenza di Putin con la sua
esondante dose di orgoglio nazionale (segreto del suo successo in patria) è
erroneamente considerata portatrice di pericoli per la forza di attrazione che
sa esprimere verso il mondo russofono.
Quindi, ripresa della politica di
accerchiamento, per limitare il suo ruolo politico ed economico..
Illusioni da apprendisti e stregoni.
Illusioni da apprendisti e stregoni.
Infatti, se Obama crede possibile
riportare la Russia nelle condizioni in cui si trovò dopo il fallito golpe
degli anni ’90, che determinarono gli errori politici di quegli anni, ha perso
(e l’hanno persa anche i suoi servizi d’informazione) la conoscenza dei luoghi,
degli schieramenti e del sentimento popolare. E, ad ampliare la sensazione di
incertezza su obiettivi e strumenti, ci si mette anche l'imbarazzante imperizia
del segretario di Stato Kerry.
In realtà, nello scenario politico
mondiale, c'è un solo elemento di novità, tale da rimettere in discussione
antichi equilibri e consolidate relazioni economiche: si tratta dello shale
gas, il nuovo combustibile estratto dalle rocce americane che darà agli USA
alcuni decenni di autosufficienza energetica. Una indipendenza che
potrebbe spingere la Casa Bianca sulla strada di un neoisolazionismo. Il che
non è detto che sia il male assoluto.
Di conseguenza, perderanno peso i
tradizionali produttori di olio e di gas a cominciare dai paesi del golfo
Persico. Si accentuerà invece la dipendenza europea da essi, e con essa il suo
declino strategico, inarrestabile almeno finché la dottrina neoliberista
influenzerà la casta di euro burocrati che allontana sempre più l’Unione dagli
europei. L’idea di trasformare l’Europa in un’altra Cina, competitiva con il
resto del globo sul piano dei prezzi e dei costi può esserci fatale.
Non si capisce, quindi, questa sorta
di infatuazione collettiva per i destini della Crimea, tenuto conto che, nel
recente passato, di operazioni tipo Crimea si sono macchiate l'Europa, la
Francia e la Germania (Balcani). E non si capisce nemmeno l'improvvisa
bellicosità franco-inglese che ha prodotto danni irreversibili nella sponda Sud
del Mediterraneo. Quanto a noi, nonostante Renzi, siamo alla paralisi
energetica: niente rigassificatori, niente rilancio dell'energia idroelettrica
(imponenti le nostre riserve), niente prospezioni ed estrazioni dell'olio e del
gas di cui disponiamo in abbondanza nel nostro sottosuolo. Sarebbe ora che
proprio Renzi indicasse agli italiani le camicie di forza che ci impediscono di
vivere e svilupparci.
(nota di v.cacopardo)
Per maggiore
conoscenza del lettore:
Lo shale gas ha rivoluzionato il mondo dell’energia. Si
tratta di gas naturale racchiuso in particolari formazioni di rocce, per la cui
estrazione si ricorre a una perforazione idraulica con impiego di solventi e
pompaggio massiccio di sostanze liquide. Un pozzo tradizionale di gas è
generalmente una formazione unica di grandi dimensioni; per lo shale, dobbiamo
pensare a tante formazioni più piccole, che vengono perforate tramite una
tecnica definita “fracking”.
Lo
shale gas (estratto dalle rocce con perforazione idraulica) non è solo una
rivoluzione energetica, ma anche geopolitica. Gli Usa sognano l’indipendenza
dalle importazioni e dal 2030 Medio Oriente e Russia si indeboliranno. La Ue ha
giacimenti importanti in Romania e Polonia. Ma difficilmente li sfrutterà a
pieno.
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