22 mar 2014

Renzi..un riformatore po' yankee

VALUTAZIONI PRIVE DI PREGIUDIZI

Alcuni ritengono che Matteo Renzi dimostri oggi una determinazione utile per il Paese... altri, valutandolo nel metodo, pensano che troverà mille difficoltà nel riscontro delle risorse per le coperture opportune. Il mio giudizio è tutt’altro.. e si fonda su un concetto di merito di ciò che lui intende compiere. Un giudizio che non deve apparire come il capriccio di chi ostinatamente vorrebbe vedere una sua debacle, ma che entra nello specifico di ciò che lui vorrebbe conseguire allo scopo di togliere una vera forza alla politica di base.
In primis.. il suo decantare il modello bipolare adducendolo come l’unico possibile per poter ottenere una governabilità..poi il suo esternare con troppa facilità alla semplificazione della politica..il suo plauso verso due contendenti che si battono a modi partita di calcio…il suo incisivo “chi vince comanda”, sono tutti motivi che non possono essere condivisibili per chi, amando la politica, vede in essa la definizione di procedure più utili e significative proprio per l’esplicazione della sua funzionalità.
La semplificazione, con la quale Renzi si appresta a voler riformare.. non è detto possa essere convincente solo per il fatto che si potrebbero abbattere costi e diminuire le spese, poiché un disegno più solido.. ricercato e proposto con maggiore approfondimento, potrebbe egualmente diminuirne i costi..non omettendo di renderla più sicura e funzionale.  Se oggi in tanti guardano al nuovo Premier come colui che si compenetra nella ricerca delle soluzioni, restando solo incerti sul metodo col quale si muove, in meno si pronunciano sul merito delle sue scelte. Ciò mette ancora più in evidenza la particolare ascesa al governo sostenuta dal NCD, ma condizionata nelle riforme dal Partito del Cavaliere: Anche Berlusconi è un bipolarista accanito ed ancor più semplificativo dello stesso Renzi... e questo legame sui principi li terrà uniti  nella costruzione delle riforme più importanti che si dovranno operare.
Al di là delle riforme sul lavoro e delle sue promesse da venditore “venghino venghino”, la mia valutazione sulla politica di Matteo Renzi, pur riconoscendone le capacità comunicative ed una certa conoscenza amministrativa, rimangono di merito e relative proprio alle prossime trasformazioni che si dovranno affrontare sulle riforme più importanti che condizioneranno il futuro di tutta la politica.  Sono valutazioni, prive di altri pregiudizi, che trovano spunto dal suo modo di operare assai yankee..attraverso l’uso di una riduttiva visione della politica che sembra dover operare al solo scopo di ottenere una qualunque governabilità e senza la ricerca di una base costruttiva più solida.


Nel suo modo di muoversi anch’egli commette l’usuale errore di guardare in modo fin troppo esterofilo al metodo usato dagli altri Paesi.. non immedesimandosi attraverso la ricerca verso un modello personalizzato connesso alla cultura storica del nostro Paese che è nata anche dal pensiero di valide figure politiche del passato che guardavano in profondità i valori costruttivi legati alla nostra Nazione.
vincenzo cacopardo  

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