10 apr 2014

Il treno del governo…e quei binari insicuri…


di vincenzo cacopardo
Il treno del governo Renzi corre velocissimo sui binari senza tenere conto dei semafori e senza regolare la sua velocità..Nella fretta di poter arrivare in anticipo..prima o dopo dovrà scontrarsi contro i pericoli e la insicurezza degli stessi binari sui quali scorre. Questa metafora si concilia perfettamente con l’urgenza del giovane primo ministro tanto ambizioso ..quanto supponente.. che ad ogni costo si propone di dimostrare.. con uguale spregiudicatezza.. i suoi precari principi di cambiamento.
Io credo che un vero statista oggi dovrebbe aver l’intuito di percepire l’importanza primaria di una crescita e di quanto possa esser importante accompagnare lo sviluppo del Paese attraverso scelte qualitative. La principale meta di Renzi sembrano essere gli ottanta euro per i lavoratori sotto i venticinquemila euro: Una idea modesta e sicuramente non geniale..nè congeniale alla necessità che oggi ha la nostra Nazione per un bisogno di vera crescita.
Al di là di ogni reale possibilità di recapitare le risorse necessarie (che in qualche modo si troveranno)..possiamo sicuramente affermare che, se anche meno dei dieci miliardi fossero stati investiti per attività produttive che avessero guardato all’innovazione… proposte dai tanti giovani e suggerire attraverso nuove intraprese, si sarebbe sortito un effetto di crescita decisamente più importante ed utile per il Paese. Si sarebbe anche potuto offrire a Banche o Istituti idonei la gestione a basso tasso di tali crediti attraverso precise normative… invitandole,  ove vi avessero riscontrato buone idee, ad entrare in quota nell’investimento per un breve periodo di startup, …. Insomma.. operazioni più geniali e meno formali rispetto a quelle di donare soldi a chi il lavoro lo ha già… dimenticandosi, tra l’altro, chi..invece.. il lavoro non lo ha… o che lo ha perso definitivamente.
Accompagnare un processo di crescita delle piccole aziende sotto il profilo di nuove iniziative che devono basarsi sulle idee, è cosa più importante che occuparsi di soddisfare con qualche spicciolo in più il pubblico impiego. Si sarebbero, forse, potuti aprire migliaia di nuove piccole realtà produttive che avrebbero offerto quella spinta necessaria per l'economia.. arricchendo ulteriore gettito di IVA, attraverso il quale si sarebbe anche potuto valutare una buona contrazione dell’IRAP.

Il nostro Paese dovrebbe credere di più alla preziosa risorsa di nuove intraprese ed alle specializzazioni tradizionali.. poiché potrebbero essere sufficienti a garantire il successo nelle sfide economiche e tecnologiche spinte dai processi di globalizzazione, rimane quindi primaria un’azione che punti sulla qualità e sulle idee. 
I provvedimenti del governo del nuovo sindaco d’Italia, sia quelli che guardano alle riforme costituzionali, che quelli inerenti il lavoro, vengono affrontati in modo frettoloso e sbrigativo.. senza uno sguardo più significativo verso la crescita. Sembrano solo tamponi per fermare una emorragia, ma non l’applicazione di una indispensabile diagnosi per il Paese. Somigliano tanto a quei provvedimenti di stampo promozionale per richiamare solo consensi.   


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