QUELL'ECCENTRICA ARCHITETTURA POLITICA
di vincenzo cacopardo
L’architettura politica non è dissimile da quei principi che regolano le strutture di sostegno per le
costruzioni. Come per ogni fabbricato…occorre perciò crearvi opportune fondamenta…
Le perplessità di uomini come Zagrebelsky in merito ad una politica che pretende di far partire dall’alto ogni
progetto non occupandosi della base.. non può essere identificata come pretestuosa o singolare.
Non si tratta
di volere o non volere cambiare un modo di far politica, ma di come si intende cambiare e cosa si
intende per nuovo cambiamento…o, se per fare ciò, si vuole costringere e mortificare una democrazia. Non di essere costituzionalisti pro o contro un progetto di riforma, ma di operare
al fine di rendere valore ad una democrazia che deve reggersi sulla
rappresentanza… altrimenti non può identificarsi in essa.
La costante retorica contro il pensiero di alcuni
intellettuali che cercano di difendere una logica democratica e che con
disprezzo vengono definiti come il cancro di un sistema politico liberale, risulta
inconsistente e non può rendere vantaggi al nostro Paese...poichè nessuna
politica fino ad oggi si è mai protesa verso un progetto di ricerca diversa..più
innovativa.. che partendo dal basso.. difenda le regole di una democrazia e nel
contempo imprima forza e sostegno ad ogni governabilità. Inoltre… costruire il
nostro sistema sulla base di modelli esterofili non deve significare essere nel
giusto… perché non è detto che altri sistemi, pur nella loro efficienza,
esprimano un vero principio democratico..come non è detto che possano essere
compatibili con una cultura storico politica e territoriale come la nostra.
Rendere la democrazia più efficiente tramite una
manipolazione della stessa, come intendono oggi alcuni giovani politici non
vuol dire migliorarla…La democrazia non è manipolabile a beneficio di una
governabilità, ma al contrario, è indicativa per la definizione di uno stesso governo.
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