1 apr 2014

Alcune osservazioni del Consigliere Domenico Cacopardo

Si scorge il temporale....
di domenico Cacopardo
Mentre si scorge il temporale, laggiù, nell’area occupata da alcuni stizzosi vegliardi, ossequiati per il loro decadente e ottuso estremismo, e dai loro cinici utilizzatori, occupiamoci del presente e delle esigenze di trasparenza e spending review, affidata a un incolpevole exfunzionario del Fondo monetario internazionale, Cottarelli. Anche lui (vedi Bondi), del tutto fuori posto nella complessità dell’amministrazione, come dimostrano le sue improcedibili proposte. Le più efficaci consistono nell’ennesima riproduzione dei tagli lineari, come quelli alle pensioni al di sopra della soglia di 3.000 euro (in busta-paga circa 1.800).
Probabilmente, la misura più efficace –e personale- sarebbe di procedere al ricalcolo di tutto il monte pensionistico su basi contributive, in modo da individuare il gap–se c’è- tra esse e l’erogato su base retributiva o mista. Con l’informatizzazione dell’Inps, da tempo completata, non dovrebbe essere così difficile capire di che cifre parliamo.
Torniamo alla trasparenza. Ci sono due dossier che meriterebbero un serio approfondimento: la variante di valico Bologna-Firenze e il Mose, il sistema di paratie mobili in ultimazione nella laguna di Venezia.
Entrambi di competenza del ministro Lupi.
Il primo è il frutto avvelenato della incredibile stagione di privatizzazioni del trio Prodi-Draghi-Ciampi. Una stagione che, un giorno, sarà esaminata dagli storici dell’economia provocando l’estromissione dei tre dal Pantheon della Repubblica e da quello del Pd in particolare.
Orbene, la Società autostrade dell’Iri-gallina dalle uova d’oro-, venne ceduta, regista Giancarlo Elia Valori, al gruppo Benetton che si finanziò ricorrendo al credito. Dopo la vendita di Autostrade, i vari ministri dei lavori pubblici concessero aumenti di tariffe vincolati all’esecuzione di lavori. Il principale, la variante di valico.
Sono passati almeno quindici anni da quando il processo di costruzione è stato avviato e della variante non si parla più. Rimangono le chiacchiere su un presunto eccesso di dividendi agli azionisti (di Autostrade), per aiutarli a restituire i quattrini presi a prestito.
Ora, siamo nel 2014, un qualche avanzamento è percepibile da chi percorre il vecchio tracciato, ma manca una parola chiara: quando sarà terminata e aperta al traffico la nuova Bologna-Firenze? Quanto è costata? Senza tali informazioni, si consolida la sgradevole sensazione di opacità.
Veniamo a Venezia. Sono passati trent’anni dalla costituzione del Consorzio Venezia Nuova. Nel frattempo, il Magistrato alle acque è stato svuotato di competenze e di impiegati, tanto che si dice che il personale che serve è fornito proprio dal Consorzio: i controllori sono stipendiati dal controllato. Il pasticcio è chiaro.
Ora, in queste settimane, le carte sono all’esame della Procura della Repubblica di Venezia. Ma il ministro avrebbe tanto da fare di suo, su questo tema.
Prima di tutto, i finanziamenti stabiliti dai vari governi di destra, di centro e di sinistra non sono stati preceduti da una due diligence sui prezzi praticati dal Consorzio. Probabilmente, ciò non è avvenuto perché sarebbero emersi dati preoccupanti.
A parte le progettazioni, eseguite (con costi non verificati in concorrenza) a Verona e a Milano, non a Venezia come da accordi consortili ufficiali (stabiliti, a suo tempo, con il Magistrato, con la Regione e il Comune), restano in piedi dubbi fondamentali: l’ora di ingegneria ha avuto un costo nella media? Il chilo di cemento, esposto allo Stato, aveva un prezzo di mercato? Sono di mercato i prezzi di tutte le parti (scomposte) delle forniture?
Non sarebbe ora che l’on. Lupi decidesse di esaminare il fiume di denaro già erogato e procedesse a una spietata analisi, appunto, dei prezzi pagati da Pantalone e, quindi, da tutti noi?
Quali remore ci sono per predisporre un documento utile agli italiani, alla Procura della Repubblica e ai veneziani?


Non sarebbe questa una spending review giusta, mirata, capace di far saltare fuori gli sprechi del passato e di impedirne nel futuro?

Nessun commento:

Posta un commento