12 apr 2014

Le mura di Gerico e la strategia dei piccoli partiti

di vincenzo cacopardo

Nella logica del momento politico del Paese ..i Partiti più piccoli ..dovrebbe muoversi tutti a difesa dell’opera di perforazione delle truppe di Grillo: il maglio di sfondamento verso la spessa porta che tiene chiuse le mura dell’antica fortezza, dovrebbe essere accompagnato e sorretto dai tanti piccoli Partiti e movimenti che altrimenti rischierebbero di restare per sempre tagliati fuori e divisi dalle granitiche mura a difesa delle riforme volute da Renzi e soci.
Questo non perché si voglia per via di principio essere contro le riforme, ma al contrario… proprio perché queste le si vorrebbero utili e funzionali e non di chiusura verso chi, attraverso il pensiero, potrebbe apportare idee.. precludendo ogni libero contributo al tema del cambiamento.
La strategia vincente per i piccoli Partiti non potrebbe che essere questa.. Diversa, invece, la valutazione di un definitivo legame con il grosso Movimento 5 stelle che.. pur  rappresentando l’unica forza in campo alla quale unirsi per un deciso mutamento, non sembrerebbe completarsi nel percorso di rinnovamento più utile corrispondente alla realtà di un mondo in evoluzione.
Il Movimento 5 stelle appare drogato da una visione troppo demagogica e dal pensiero dispotico di Grillo e Casaleggio che nella loro concezione virtualistica della politica, impongono regole assolute all’interno del loro Movimento. La loro visione democratica diretta.. appare, invero, assai antidemocratica e poco risolutiva…  ma  sicuramente convincente in quell’opera di rottura.
La sopraindicata strategia dei piccoli partiti deve perciò muoversi con le truppe di tale Movimento al fine di scardinare la spessa porta d’ingresso sostenuta dalle imponenti mura.  
A differenza degli israeliti che cinsero d'assedio le mura della città di Gerico che poi crollarono, i piccoli movimenti ed i piccoli Partiti dovrebbero guidare ed accompagnare l’ingresso del Movimento 5 stelle attraverso lo sfondamento della principale porta d’ingresso (evitando di distruggere le istituzioni), salvo poi staccarsene per le proposte alternative al cambiamento.
Per adesso la vera battaglia che si dovrebbe operare è quella di accompagnare l’ingresso evitando la dispersione delle forze che dovrebbero unite contrastare i principi di un bipolarismo di chiusura definitiva (vedasi legge elettorale e monocameralismo).
Il rischio alternativo è quello di un attacco sconclusionato del grande Movimento alle irriducibili mura…un attacco non risolutivo che potrebbe compromettere definitivamente ogni altro successivo attacco a difesa della democrazia del paese.   



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