“QUEI CAMBIAMENTI IN CORSO D’OPERA”
di vincenzo cacopardo
La sua ruota della fortuna continua a girare..Il suo sembra essere un eterno gioco..come quello a cui partecipò anni addietro...
L’abolizione del Senato e delle province si avvia in una
direzione alquanto rischiosa.
Renzi usa l’astuzia proponendo una prima fase
attraverso i poteri che il premierato gli rende. Il furbo sindaco d’Italia è perfettamente
al corrente che il rafforzamento di un esecutivo è poco amato da buona parte
della politica.. a differenza dei tagli per l’abolizione del Senato e delle
province che, uniti agli ottanta euro per i lavoratori sotto i venticinquemila
euro annui, gli serviranno per ottenere un grande consenso per consolidare il
proprio potere.
Le riforme sembrano davvero insignificanti se poste in
termini di miglioramento delle funzioni istituzionali. Non sono utili a
migliorare, ma solo a dare l’apparenza di un ridimensionamento delle spese, un
risparmio che.. come pare ormai provato.. risulta addirittura esiguo. Ma è ancora più stupefacente e desta maggiore inquietudine,
il fatto di non riuscire a vedere un vero percorso costituzionale futuro di
tutto questo suo progetto.
In questo modo Renzi tende a distrarre il cittadino da ogni
giudizio sul pericolo che una democrazia corre per via di quel potere di
comando affidato e concentrato su un’unica figura. Una figura che appropriandosi
del governo, attraverso i mezzi della comunicazione e dell’informazione, riesce
persino a manipolare dissensi e confronti di opinione. Così facendo.. lui e la
sua corte..costringono un fondamentale principio democratico.. sostenendo la
priorità di ogni azione governativa.
E’ chiaro che l'avventuroso Premier conta molto sulla possibilità di cambiare
in corso d’opera alcuni punti sulle impostazioni delle riforme costituzionali (come
del resto ha già fatto). Questa opportunità gli è offerta dalla mancanza totale
di una seria opposizione..rendendogli quel decisionismo che, nel contempo, gli
permette di ostentare con innata loquacità i suoi continui slogan… Ma desidera anche voler chiudere
questo suo periodo aureo di cambiamento.. prima che avanzi un diverso
orizzonte..e questa potrebbe essere la ragione della sua fretta…
Lui sa di essere protetto dal Capo dello Stato ed assecondato
dalla Comunità Europea per il piano di bilancio economico del paese. Gioca
molto sulla forza che gli ha reso l’infausta politica del passato ed in più non
teme alcuna costrizione dall’interno del suo Partito, quindi non si pone alcun
dubbio sui propri limiti, anche perché, la sua ambizione non fa che tutelarlo
da ogni perplessità.
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