14 apr 2014

RENZI-GRILLO: SIMILI NELL' ASSOLUTISMO

Cosa vuol dire cambiamento….
di vincenzo cacopardo

Cosa vuol dire cambiamento… quando con tanta forza si vogliono imporre riforme additando chi non le condivide come un antiriformista? Cosa significa cambiare in meglio..quando si tende a voler escludere la voce dei tanti opponendovi una fermezza ed una determinazione che poco si sposano con una politica che si dovrebbe democratica? Ed infine..come si può pretendere una collaborazione da parte dei cittadini..quando sono proprio loro gli eterni esclusi da un qualunque consenso sulle regole del gioco di cui si parla?
Quando il giovane sindaco d’Italia, continuando a parlare con slogan e con adulazione verso i cittadini, predica in favore dei tagli, sembra sottovalutare l’importanza di una utile funzione che la politica deve avere per raggiungere il risultato primario del suo stesso compito: Qualunque taglio, se non coerente ed utile allo scopo, non potrà che risultare superfluo se non addirittura ritorcersi contro il funzionamento delle stesse istituzioni..potendo persino, un domani.. rendersi più costoso.
Quale differenza dunque può esistere tra Renzi e Grillo..quando l’uno si ritrova determinato con lo stesso assolutismo dell’altro?..Se Grillo, nella sua opera di cambiamento, pare tirarsi indietro da ogni governabilità, Renzi pretende di cambiare il Paese con la forza di un decisionismo illimitato. Grillo non dimostra superbia, ma timore unito a programmi spesso demagogici, Renzi, al contrario, finisce col dimostrarsi privo di umiltà, con programmi più fattibili e sempre più populisti, ma senza un utile riscontro con una politica più funzionale.
In questa analisi io riscontro molta più pericolosità nell’opera di Renzi che nella fantasia virtualistica di Grillo....ciò proprio per il fatto che Renzi ha potuto impadronirsi di un premierato..a cui Grillo, sicuramente meno ambizioso, in questo momento, non sembra bramare.
Tutte le riforme del nuovo sindaco d’Italia sono studiate ad arte per chiudere definitivamente la strada ad una politica più libera nel pensiero e questo.. proprio per salvaguardare una governabilità sicura. Al contrario di Grillo, che predica in favore una fantasiosa democrazia diretta, Renzi colloca la governabilità in cima alla politica, ponendo ancora una volta forti limiti alla democrazia.
Ambedue non lavorano per una ricerca più appropriata verso un equilibrio che possa riscontrare ulteriori formule…e questo oggi…dovrebbe accendere il pensiero dei tanti che guardano alla politica in senso più logico e funzionale non privo di una necessaria dose di umiltà: Cambiare è più che necessario, ma cambiare in peggio od in modo illogico, potrebbe arrecare maggior danno al processo di crescita dell’intero Paese.


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