Cosa vuol dire cambiamento….
di vincenzo cacopardo
Cosa vuol dire cambiamento… quando con tanta forza si
vogliono imporre riforme additando chi non le condivide come un antiriformista? Cosa
significa cambiare in meglio..quando si tende a voler escludere la voce dei
tanti opponendovi una fermezza ed una determinazione che poco si sposano con
una politica che si dovrebbe democratica? Ed infine..come si può pretendere una
collaborazione da parte dei cittadini..quando sono proprio loro gli eterni
esclusi da un qualunque consenso sulle regole del gioco di cui si parla?
Quando il giovane sindaco d’Italia, continuando a parlare con
slogan e con adulazione verso i cittadini, predica in favore dei tagli, sembra
sottovalutare l’importanza di una utile funzione che la politica deve avere per
raggiungere il risultato primario del suo stesso compito: Qualunque taglio, se
non coerente ed utile allo scopo, non potrà che risultare superfluo se non
addirittura ritorcersi contro il funzionamento delle stesse istituzioni..potendo persino, un domani.. rendersi più costoso.
Quale differenza dunque può esistere tra Renzi e
Grillo..quando l’uno si ritrova determinato con lo stesso assolutismo dell’altro?..Se
Grillo, nella sua opera di cambiamento, pare tirarsi indietro da ogni
governabilità, Renzi pretende di cambiare il Paese con la forza di un
decisionismo illimitato. Grillo non dimostra superbia, ma timore unito a
programmi spesso demagogici, Renzi, al contrario, finisce col dimostrarsi privo
di umiltà, con programmi più fattibili e sempre più populisti, ma senza un utile
riscontro con una politica più funzionale.
In questa analisi io riscontro molta più pericolosità nell’opera
di Renzi che nella fantasia virtualistica di Grillo....ciò proprio per
il fatto che Renzi ha potuto impadronirsi di un premierato..a cui Grillo, sicuramente meno ambizioso, in
questo momento, non sembra bramare.
Tutte le riforme del nuovo sindaco d’Italia sono studiate ad
arte per chiudere definitivamente la strada ad una politica più libera nel
pensiero e questo.. proprio per salvaguardare una governabilità sicura. Al
contrario di Grillo, che predica in favore una fantasiosa democrazia diretta,
Renzi colloca la governabilità in cima alla politica, ponendo ancora una volta forti limiti alla democrazia.
Ambedue non lavorano per una ricerca più appropriata verso un
equilibrio che possa riscontrare ulteriori formule…e questo oggi…dovrebbe
accendere il pensiero dei tanti che guardano alla politica in senso più logico
e funzionale non privo di una necessaria dose di umiltà: Cambiare è più che
necessario, ma cambiare in peggio od in modo illogico, potrebbe arrecare
maggior danno al processo di crescita dell’intero Paese.
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